Auguri di Pasqua. Il vescovo Douglas alla curia: “Nonostante la guerra, rimane la speranza”

Scambio di auguri di Pasqua in episcopio, questa mattina, tra il vescovo Douglas e tutti gli addetti degli uffici di curia e di quelli pastorali.

Un momento vissuto all’insegna della sobrietà, come hanno ormai abituati gli anni trascorsi con la pandemia.

Ha introdotto il breve momento monsignor Walter Amaducci, vicario episcopale per la pastorale, ricordando la collaborazione che gli uffici assicurano al vescovo e ringraziando a nome di tutti per la stima accordata.

Monsignor Regattieri ha citato i tanti sacerdoti a casa a motivo del Covid-19, anche se senza particolari preoccupazioni per la salute, compreso il vicario generale don Pier Giulio Diaco, e ha sottolineato come la Pasqua sia “per noi che ci troviamo per gli auguri due volte l’anno, a Natale e a Pasqua, il mistero di Cristo nato, morto e risorto per noi. E quella che viviamo ora è un’occasione in più per fissare lo sguardo su Gesù. L’augurio è allora quello di risorgere con Cristo”.

Poi ha aggiunto: “Ci auguriamo di essere donne e uomini risorti. Risorti secondo tre declinazioni: nuovi, pasquali e liberi. Nuovi nel senso di rinati a vita nuova. Pasquali, inteso come donne e uomini della gioia, una gioia che non nasconde le difficoltà del momento. Infine liberi dalla schiavitù del peccato, il dono più bello”.

“Questa guerra ci ha sorpreso – ha aggiunto il presule -. Ci ha sorpreso perché vediamo le città distrutte, i tanti morti, le atrocità commesse. E poi i profughi che arrivano da noi. Questa guerra ci tocca da vicino. Anche per questo è una Pasqua particolare, ma rimane una Pasqua di speranza”.

Monsignor Regattieri ha ricordato le prima parole di Gesù a discepoli, quando è apparso dopo la resurrezione. “Pace a voi, ha detto quando si è fatto vedere di nuovo. È l’augurio che vogliamo scambiarci”.

Infine il vescovo ha ringraziato tutti per il lavoro svolto, “un lavoro che il vescovo apprezza e stima. Sono tutti servizi pastorali”.