Pellegrinaggio al Monte. Il vescovo Douglas: “Il nostro atto di amore verso Maria. Sull’esempio dei nostri venerabili”

Una corona del Rosario in dono a ogni partecipante. Un regalo del vescovo Douglas, con il suo stemma e l’immagine della Madonna del popolo. “Ne avrete altre a casa. Vi regalo questa – ha detto il presule prima di congedare i fedeli ieri sera, in basilica al Monte, al termine della 47esima edizione del pellegrinaggio diocesano che si tiene ogni anno il 31 maggio – in modo che possiamo proseguire con la preghiera del Rosario anche dopo la fine del mese di maggio”. 

Lungo la via Pascoli si è snodato un folto corteo verso il colle Spaziano dove da mille anni sorge l’abbazia benedettina. Durante il tragitto sono stati recitati i cinque misteri dolorosi del Rosario, commentati da padre Giuseppe De Carlo dei cappuccini di Cesena, vicepostulatore della causa di beatificazione di padre Guglielmo Gattiani.

In basilica, il vescovo monsignor Douglas Regattieri ha commentato la chiusura del mese di maggio. Per farlo è andato a prestito dai quattro venerabili della Diocesi: madre Teresa Lega, Giovanni Nadiani, Angelina Pirini e padre Guglielmo Gattiani. 

Se siamo qui questa sera, ha detto il vescovo, è per “un atto di amore a Lei”, la madre di Dio e madre nostra. “Certi di trovare un posto nel suo cuore immacolato – ha aggiunto il presule – ognuno con le proprie richieste. Anche noi, qui stasera, ci inseriamo nella serie di chi ricorre a Lei”.

Questa sera vogliamo anche gioire, ha proseguito il vescovo, perché “abbiamo dei servi di Dio che pregano per noi: madre Teresa Lega, il religioso Giovanni Nadiani, Angelina Pirini e padre Guglielmo Gattiani. Qui con noi ci sono anche loro ad esprimere la loro devozione mariana”.

Per ciascun venerabile monsignor Regattieri ha tracciato un breve profilo mariano. Madre Lega, ha detto, “ha messo al centro la sacra famiglia, una spiritualità cristocentrica e perciò mariana. Tutta la sua vita è stata dedicata alla lotta contro la povertà che attenta la dignità umana”.

Il venerabile Giovanni Nadiani si definì una piccola Maria. “Ti si domanda una cosa sola – ha precisato il vescovo, ricordando le parole di Nadiani -. Ama con l’amore di Maria”.

Alla madre celeste Angelina Pirini affidava i momenti di paura e di sconforto. “Mamma, ho paura, diceva nei momenti di dolore. Cosa c’è in me?”, ha ricordato monsignor Regattieri.

“Per affidare tutto a lei. Così si esprimeva Guglielmo nel suo diario – ha aggiunto il presule di padre Gattiani, dichiarato venerabile solo qualche giorno fa da papa Francesco (cfr testo a fianco) -. Crescere nell’amore alla Madonna”.

“Intrisi di autentica pietà mariana – ha concluso monsignor Regattieri – questi nostri venerabili ci hanno indicato un percorso attraverso di lei, mai perdendola di vista. Anche noi corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo lo sguardo fisso su Gesù. E in quella corsa ci facciamo guidare da lei, la sua e nostra madre celeste”. 

Di seguito pubblichiamo il testo integrale della riflessione proposta dal vescovo Douglas.

Il nostro pellegrinaggio annuale alla Madonna del Monte vuole essere un atto di amore a Lei, la nostra Madre celeste; vuole essere un atto di omaggio, di riconoscenza e di preghiera a Lei, a Cui ricorriamo sempre certi di trovare un posto nel suo Cuore Immacolato. Ognuno di noi, sicuramente è qui salito, stasera, portando un fardello di sofferenze e di dolori da presentarLe, una serie di richieste, di preghiere per persone ammalate, bisognose dell’aiuto divino. Ci inseriamo così nella lunga fila di uomini e di donne, di giovani e di anziani, di bambini e bambine che ricorrono a Lei come “esuli figli di Eva”, che a Lei sospirano “gementi e piangenti”. Gioiamo stasera, nel sapere che in questo pellegrinaggio di innamorati di Maria ci sono anche alcuni nostri servi di Dio che la Chiesa ha dichiarato venerabili: la venerabile Madre Teresa Lega, il venerabile Giovanni Nadiani, la venerabile Angelina Pirini,  e – da qualche settimana – il venerabile Guglielmo Gattiani.

 

  1. 1.    Maria nella sacra Famiglia

La Madre Teresa Lega ha messo al centro della spiritualità della sua Congregazione la sacra Famiglia: Giuseppe, Maria con in mezzo Gesù. Una spiritualità cristocentrica e perciò mariana. La contemplazione del Crocifisso è stata per lei la fonte di una profonda consapevolezza dell’amore di Dio per l’uomo. E sotto la  croce la contemplazione dell’Addolorata. Da questa contemplazione ha tratto il suo impegno per la salvezza di ogni persona, anche di quelle più sofferenti e indifesi.L’eredità spirituale che Suor Maria Teresa Lega ha lasciato alle sue figlie è quella di imitare l’amore ardente di Gesù Cristo per le anime. Questo amore si manifesta nell’amore per ogni uomo, nella lotta contro le povertà che attentano alla dignità umana e nelle concrete opere di carità. La devozione alla Vergine è a pieno titolo dentro a questo dinamismo.

 

  1. 2.   “Piccola Maria”

Bella e originale l’espressione con la quale il venerabile Giovanni Nadiani si definisce: una piccola Maria. Aveva scritto: “Essere una piccola Maria, madre di Gesù, madre dei Sacerdoti, madre delle anime: tale è la missione di Religioso e Fratello. E non occorrono molti mezzi; ti si domanda una cosa sola: l’amore in cui tutto è racchiuso. Ama col cuore di Maria. E tale amore viene semplificato, santificando il momento presente”. E ancora: “Sarò tuo discepolo, tuo figlio, una “piccola Maria”, un’altra Te stessa a servizio di Gesù. Essere una piccola Maria! La Congregazione nostra è il prolungamento ufficiale della Madonna del SS.mo Sacramento, e ogni membro riceve la grazia di essere una piccola Maria al servizio di Gesù. La vita nostra di Adoratori non è solo contemplativa e apostolica e quindi Sacerdotale, ma è anche eminentemente Mariana”.

 

  1. 3.   “Mamma, ho paura…”

Alla Madre celeste, la venerabile Angelina affidava anche i momenti di paura e di sconforto. Anche lei è passata attraverso questi momenti difficili della vita. Leggiamo nel suo Diario: “O Mamma, ripeto a te la mia preghiera: ‘Dì a Gesù che io sono la vittima pronta ai suoi cenni… E’ meglio che io soffra per molto tempo e soffra molto. Deh! Mamma ti prego, dì a Gesù che egli mi faccia soffrire, soffrire, soffrire! Io amo la Croce”. E ancora: “Mamma, ho paura… cosa c’è in me? Mamma aiutami, affinché io non mi avvilisca. Ma che io sappia soffrire e offrire per far contento il mio Gesù e sappia offrire in isconto dei miei peccati. Sono la più miserabile, ma io dico che tu devi operare in me perché io voglio la santità”.

 

  1. “Per affidare tutto a lei”

“Per affidare tutto a lei”: così si esprimeva il venerabile Guglielmo nel suo Diario: “Vedere in ogni donna: bambina, fanciulla, giovinetta, fidanzata, madre, donna sofferente, agonizzante … vedere Maria … Con venerazione … modestia … Vedere, onorare la Madonna … istintivamente, sempre e solo … Crescere nell’amore alla Madonna. Così nei bimbi, giovanetti, giovani, uomini. Nei lavoratori … negli uomini sofferenti. Vedere Gesù. Sempre e solo Gesù, con tenerissimo affetto soprannaturale e profonda devozione. Pregare intensamente Gesù e Maria e tutti i Santi che furono, sono e saranno. Perché quelli e quelle che incontro e quanti sono e saranno sulla terra possano tutti e tutte sempre, sempre più perfettamente impersonare Gesù e Maria. Maria concepita senza peccato, che nascendo gaudium annuntiavit. Maria che cerca Gesù … Che fa le veci del Padre … Che pronuncia un perenne fiat … che canta la sua incontenibile gratitudine: Magnificat. Lei stabat iuxta crucem”. Il 1° aprile del 1966, facendo sosta, a piedi, al santuario della Madonna del Mulino a Lugo, scrisse nel Diario: “Sono venuto a piedi fin qui per affidare tutto a Lei! … Per questo ho pensato proprio poco fa a dire, oggi le 1000 Ave Maria, i 20 rosari in Suo Onore … perché faccia tutto Lei … Per la salvezza, pacificazione, santificazione di tutte … di ciascuna anima!”

E il  9 maggio 1966: “Questa mattina mi sono svegliato e alzato subito col vivissimo desiderio di pregare … e scongiurare, oggi, la Madre Celeste … tanto tanto, perché prima di riportare giù la Sua dolcissima Immagine del Buon Consiglio si degnò proprio di consigliarmi proprio chiarissimamente e ottenermi lo spirito della più autentica povertà e della più perfetta e universale carità … Oh, che bisogno infinito ho io di essere aiutato a valorizzare al centuplo il talento di ogni istante … per tutte le anime”.

 

Intrisi di autentica pietà mariana questi nostri campioni della fede, i nostri venerabili, insieme anche ai Servi di Dio, hanno segnato la strada, hanno indicato il percorso, hanno condotto tanti fratelli e sorelle a Lui, a Gesù, attraverso di Lei, Maria, amandola, invocandola, additandola e mai perdendola di vista. “Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, (…) corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù”  (Eb 12, 1-2). In questa ‘corsa’, lasciamoci prendere per mano da Lei, la sua e nostra Mamma celeste.

Qui di seguito la photogallery di Pier Giorgio Marini

Pellegrinaggio al Monte | Flickr

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