Diocesi
“È qui il Corriere? Era questa la voce squillante di Spada”, il ricordo in redazione
“È qui il Corriere?“. Voce squillante e passo svelto, così si preannunciava dal corridoio che porta alla redazione del Corriere Cesenate, al secondo piano del palazzo di curia in via don Minzoni, a Cesena. E prima, per oltre 15 anni, aprendo la porta della redazione in seminario. L’appuntamento con il professor Terzo Spada, il martedì nel primo pomeriggio è stata una costante che ha accompagnato il lavoro di tanti anni nella redazione al Corriere Cesenate. Se tardava, subito ci preoccupavamo… Quello del martedì per la correzione delle bozze del giornale poco prima della spedizione alla tipografia. Ma anche in diversi momenti della settimana.
Per me era il professore, a cui mi sono sempre rivolta dandogli del lei. Non certo per mancanza di confidenza, ma per una sorta di rispetto per questo signore conosciuto quasi trent’anni fa, alla tipografia Stilgraf. Dove veniva impaginato, stampato e confezionato il Corriere Cesenate fino al 2002.
Terzo Spada, ribattezzato allora Spadino, gestiva in particolare le notizie in breve della pagina del Comprensorio. Battute a macchina, le brevi stampate nella colonna in ultima pagina del Corriere di quel tempo, con carta lucida, erano frutto del suo fermarsi a leggere i manifesti formato ‘elefante’ esposti nelle bacheche, di visite agli uffici turistici di Cesena, Longiano, Cesenatico, dello spulciare tra la posta cartacea che, allora, arrivava in redazione. Feste di paese, sagre, avvisi, convocazioni, corsi, presentazioni. Ma anche del gatto salito su un albero e salvato dai pompieri… tutte notizie che Spadino, tra pieghevoli, appunti e foglietti, raccoglieva e annotava per il Corriere Cesenate. E a proposito di manifesti, ricordava con un sorriso quella volta che un parroco del Rubicone, nel manifesto che pubblicizzava la festa della parrocchia, dopo i vari appuntamenti religioso e i tanti ricreativi, chiudeva con il corsivo: “Nella vita, è importante anche ridere…”. E il professore, serio nel suo loden e composto in ogni situazione, sapeva anche ridere di se stesso e mettersi in gioco. Così lo ricordo agli appuntamenti annuali del Corriere Cesenate, della redazione con giornalisti e tutti i collaboratori. Appuntamenti immancabili, a cui teneva tantissimo. Per tutti aveva una parola, una battuta, un riferimento a un particolare articolo. E magari finiva per farsi fotografare (foto di Pier Giorgio Marini qui sotto) in giacca e cravatta con il cappellino da Babbo Natale.
Dalla macchina da scrivere, al computer. Già diversi anni fa si era reso del tutto autonomo nella ricerca delle notizie che trovava nei siti dei Comuni e degli enti, e nella posta elettronica del giornale, per una pagina ricca di appuntamenti e notizie in breve che trascriveva e inviava via mail alla redazione. Ogni settimana con grande attenzione sfogliava il giornale appena arrivato in redazione e guardava con orgoglio la sua pagina 20 Cesena&Comprensorio. La osservava compiaciuto e con quell’orgoglio di padre che custodisce la sua particolare creatura: “Anche questa settimana abbiamo fatto un bel giornalino!”. Curava l’archivio del Corriere Cesenate, ogni settimana, preciso. Ne custodisce le annate, a casa sua. “Ogni volta che arriva il Corriere, gli batte ancora forte il cuore”, le parole della moglie Carla, sabato scorso, ultima visita a Spada. E ultime ‘consegne’ da parte del professore: “Questi sono libri di raccolte di poesie di cui l’autore mi ha chiesto una piccola recensione. Io non ce la faccio, fatela voi. La aspetta”. E ancora, puntualissimo: “Questa famiglia ha rinnovato l’abbonamento? Quel missionario è riuscito a tornare a casa?”. E per finire, con sguardo sereno e vigile: “Saluta tutti da parte mia”.
Lo ricorderemo quando preannunciava l’arrivo della primavera portando iris e giunchiglie del suo giardinole note di Bach, di cui riprendeva la sinfonia e che diceva anche dei suoi studi in Germania. Ci mancherà la sua presenza costante, preziosa, fedele e rassicurante anche in momenti un poco difficili. Che accompagnava con la preghiera di una fede salda.
Curioso e attento a tutto quanto ruota attorno al giornale, ci ha insegnato che nulla è precluso al Corriere Cesenate. Con memoria vivissima, raccoglieva storie con privilegio al territorio del Rubicone e della ‘sua’ Longiano di cui era grande ‘promoter’ nelle sue attività culturali e museali. E per noi sempre online al desk della redazione, fu lui, con una telefonata, a informarci delle dimissioni di papa Benedetto, quell’11 febbraio 2013: il professor Spada era in auto e sentì la notizia alla radio. Si fermò e subito ci telefonò.
In questi mesi di malattia fino all’ultimo ha fatto sentire la sua presenza affettuosa e vicina al giornale. Ricordo le sue telefonate, il lunedì pomeriggio, con gli aggiornamenti vari, gli appuntamenti ridimensionati dalla pandemia. Sul ciclismo locale, altra sua grande passione. Tra i contatti a cui teneva particolarmente, quelli con i nostri missionari di cui aveva raccolto belle testimonianze di vita in tempo di Covid, pubblicate nei mesi scorsi e anche di recente.
Anche grazie al professor Spada ho conosciuto il volto bello del lavorare al settimanale diocesano Corriere Cesenate. Con uno sguardo aperto alla vita locale, con attenzione e cura alla Chiesa diocesana, con interesse per tutto ciò che ci circonda e che rende la vita piena di buone relazioni, di partecipazione costruttiva, di condivisione di un cammino di comunità. Pagine di una testimonianza di bene, sempre ‘sul pezzo’, di cui ringrazio di cuore.
“Lavoratori della mente e della penna, av salut! Torno alla Badia, dalla mia Carletta”. Così ci salutava prima di riprendere la strada verso casa.
Caro professore, continui a seguire il Corriere Cesenate da lassù, tra le stelle, punto privilegiato per le notizie più belle. E anche quando facciamo qualche errore… continui a volerci così bene.