Diocesi
Il vescovo Douglas ieri sera al Monte: “Le scelte di Dio confondono i sapienti”
Di seguito pubblichiamo il testo dell’intervento che il vescovo Douglas ha pronunciato ieri sera la termine della recita del Rosario. La preghiera si è tenuta all’interno della basilica di santa Maria del Monte, a Cesena, a conclusione del mese di maggio dedicato a Maria. Non si è svolto, per il secondo anno consecutivo a motivo della pandemia, il tradizionale pellegrinaggio a piedi lungo la via Pascoli fino all’abazia benedettina.
Non abbiamo camminato. Come ogni anno. Dalla città al santuario. La pandemia ce lo ha impedito anche quest’anno. Non abbiamo camminato coi piedi, ma con lo spirito siamo saliti a questo Monte. Col cuore vogliamo rivivere i sentimenti di Maria che oggi la liturgia ricorda come pellegrina alla casa di Elisabetta (Cfr Lc 1, 39-45). Con la bocca e col cuore abbiamo ripetuto più volte, cinquanta volte: “Ti saluto, o piena di grazia. Il Signore è con te” (Lc 1, 28). Giunti alla sua casa, davanti alla sua immagine venerata da secoli dalle genti della Romagna, facciamo nostro il suo cantico di lode: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore” (Lc 1, 46-47). Per sette motivi Ella cantò e magnificò la divina Potenza. Sono le stesse ragioni che spingono anche noi, piccoli figli suoi, a far risuonare qui il suo canto, ma con le nostre parole, dentro la nostra storia, nel nostro tempo, con le nostre labbra.
Primo motivo: “Ha spiegato la potenza del suo braccio”
A chi pensava Maria quando pronunciò queste parole: “Ha spiegato la potenza del suo braccio”? Probabilmente al grande evento della liberazione del suo popolo dalla schiavitù egiziana ricordando il cantico di Mosè: “La tua destra, Signore, / è gloriosa per la potenza, / la tua destra, Signore, / annienta il nemico” (Es 15, 6). Noi invece ripetendo queste stesse parole pensiamo all’evento Cristo, culmine dell’opera salvifica di Dio. Sulla croce Dio ha chiesto al Figlio di stendere le sue braccia e così in un abbraccio di amore salvare, liberare, manifestare la potenza del suo braccio, cioè del suo amore misericordioso, per tutti gli uomini.
Secondo motivo: “Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore”
Hanno un volto, per Maria, questi superbi? Un giorno ascolterà dalla bocca del suo Figlio la parabola: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano” (Cfr Lc 18, 9-14). Il primo si dimostra particolarmente superbo, pieno di sé; l’altro, presenta a Dio la sua povertà, la sua piccolezza. Maria, donna intelligente e attenta, avrà dato un nome – non per accusare e condannare – ai tanti superbi che avrà incontrato anche a Nazareth. Quanto volte avrà letto i versetti del salmo: “lI re non si salva per un grande esercito / né un prode scampa per il suo grande vigore. / Un’illusione è il cavallo per la vittoria, / e neppure un grande esercito può dare salvezza” (Sal 33, 16-17). Anche noi esaltiamo il Signore per lo stesso motivo: perché anche nel nostro tempo ci sono i superbi. Siamo convinti, come Maria, che la superbia non salva. Perché davanti a Dio siamo tutti davvero piccoli.
Terzo motivo: “Ha rovesciato i potenti dai troni”
Chi erano al tempo di Maria i potenti? Quando Ella disse: “ha rovesciato i potenti dai troni”, a chi avrà pensato? Al faraone, lontano nel tempo… a Nabucodonosor, a Ciro, a tutti i potenti che alla fine sono crollati dall’alto del loro trono. Forse avrà pensato a Erode, più vicino a Lei nel tempo, un potente per il quale Ella ha tanto sofferto essendo stata costretta con Giuseppe a fuggire in terra straniera per causa sua (Cfr Mt 2, 13-18). Con queste parole Ella anticipa i giorni della passione quando un altro potente si accanirà sul suo Figlio. Ma prima o poi anch’egli sarebbe crollato. Oggi i potenti più che coloro che detengono il potere politico, che in verità dovrebbe essere vissuto come un servizio al bene comune, sono coloro che, disponendo di ingenti mezzi materiali, possono condizionare la vita di tanti, magari opprimendo, schiavizzando, soggiogando gli altri. Anche per questi verrà la fine e il loro trono sarà ridotto in polvere.
Quarto motivo: “Ha innalzato gli umili”
Maria qui parla in prima persona. Pensa a se stessa: “Ha innalzato gli umili”,ha sperimentato e sta sperimentando sulla sua pelle la benevolenza divina verso di Lei, povera e piccola ragazza di Nazareth, umile serva del Signore. Ella non ha fatto altro che riconoscere ciò che il Signore da sempre ha fatto con i suoi servi, presi, scelti e chiamati dal popolo, dai campi, dalle greggi, dalle umili dimore di villaggi sconosciuti per innalzarli e renderli partecipi e protagonisti della storia della salvezza. Come oggi, Dio dipana la storia della salvezza chiamando chi non ha titoli, blasoni e meriti; ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo sceglie per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo sceglie per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo sceglie per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio (Cfr 1Cor 1, 27-29).
Quinto motivo: “Ha ricolmato di beni gli affamati”
Dicendo “Ha ricolmato di beni gli affamati”, il suo pensiero corre alla storia del suo popolo quando, affamato a causa della carestia, fu costretto a emigrare in Egitto (Cfr Es 1,1); pensa al suo popolo che, affamato nel deserto, ricevette dal cielo le quaglie e un cibo misterioso, la manna (Cfr Es 16). Ma, con questa acclamazione, preannuncia quanto il suo Figlio opererà per le folle che lo seguirono giorno e notte, ristorate dai pani e dai pesci moltiplicati (Cfr Gv 6). Oggi noi diciamo grazie per essere stati ricolmati di un cibo che dura per la vita eterna (Cfr GTv 6, 54), la santa Eucaristia. Essa ricolma il nostro cuore affamato e assetato.
Sesto motivo: “Ha rimandato i ricchi a mani vuote”
I ricchi che si trovano a mani vuote, chi sono? A chi pensa Maria quando dice queste parole? Scorrono sicuramente davanti ai suoi occhi volti di chi confida in se stesso e nei suoi beni quasi fossero un’assicurazione contro gli imprevisti dio questo mondo: Anche in noi come in Maria vorremmo che si rafforzasse la certezza espressa dal profeta: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un tamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere”(Ger 17, 5-6).
Settimo motivo: “Ha soccorso Israele, suo servo”
Da ultimo, Maria benedice Dio perché non ha mai fatto mancare il suo aiuto e il suo soccorso al popolo che si era scelto come sua proprietà. “Ha soccorso Israele, suo servo”. Maria ringrazia Dio per la fedeltà di Dio. Mai Egli è venuto meno all’alleanza, alle promesse fatte. Maria pensa alle diverse vicende tristi e dolorose del suo popolo. Ella si sente parte di un popolo privilegiato, amato e protetto. Le ritornano in mente le parole del Deuteronomio: “Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete infatti il più piccolo di tutti i popoli -, ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri” (Dt 7, 7-8).E’ la stessa esclamazione che nasce dal nostro cuore, stasera. Qui nel santuario di Maria, anche noi diciamo: Tu, Signore, ci hai soccorso, non ti sei dimenticato di noi, anche nel tempo della pandemia; abbiamo sentito la tua mano provvidente su di noi. Come Maria ora ci ricordiamo della tua misericordia(Cfr Lc 1, 54). E per questo ti benediciamo.