Coronavirus. Il vescovo a San Piero in Bagno: “La testimonianza personale è la via privilegiata della nostra missionarietà”

Messa in diretta streaming anche oggi, viste le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, per il vescovo Douglas che celebra a San Piero in Bagno in occasione della festa della Madonna di Corzano. Con lui concelebrano il parroco di San Piero don Rudy Tonelli, il parroco di Bagno di Romagna don Alfio Rossi e il parroco di Valgianna padre Adolph. Presente anche il sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini. La celebrazione eucaristica è stata animata dai canti eseguiti da alcuni componenti del coro parrocchiale.

In avvio di omelia, monsignor Regattieri ha avuto innanzitutto “un pensiero di fede, amore e fiducia per la Madonna di Corzano”, nel giorno dedicato alla Divina Misericordia. La invochiamo, ha aggiunto il presule, “come figli tribolati, ma con fiducia in Lei e nel Signore”.

Commentando le letture, il vescovo ha parlato della domenica e di quelle vissute in questo periodo di pandemia, senza partecipazione di popolo alle celebrazioni eucaristiche. “La pandemia non ci toglie la bellezza di questo giorno” ha detto il vescovo. E ricordando l’episodio di Maria di Magdala al sepolcro e dell’apostolo Giovanni che vide e credette, ha aggiunto: “Beati quelli che non hanno visto ma hanno creduto. Ed è come se avessero visto. Vedere il Signore significa avere fede. Significa vedere col cuore”.

E poi la forza della comunità cristiana e della sua testimonianza. “Unita nel nome del Signore – ha detto monsignor Regattieri – è un segno per gli altri che vedevano e si stupivano e tanti si aggiungevano perchè vedevano. Un messaggio bello per noi, come ricorda san Pietro nella seconda lettura: voi lo amate senza averlo visto”.

Il vescovo ha toccato anche un terzo punto, quello della missione. “Come il Padre ha mandato me, così io mando voi, disse Gesù ai suoi discepoli. Dopo aver ricevuto un dono si sente il desiderio di condividerlo. Ecco perchè è così importante la nostra testimonianza. Noi siamo inviati da Gesù, come Maria che fin da subito portò alla cugina Elisabetta colui che aveva nel grembo materno. Senza dire nulla. Anzi, sono gli altri che parlano di lei. Maria dà testimonianza della sua fede, la via privilegiata della nostra missionarietà”.