Festa dei Popoli 2020, a San Rocco un ritrovo nella gioia

Domenica scorsa, 12 gennaio, si è svolta nella Chiesa di San Rocco a Cesena la tradizionale Festa dei popoli diocesana. Come già avvenuto lo scorso settembre, in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, le varie comunità etniche si sono ritrovate ed hanno rinnovato la loro fedeltà a questo gioioso appuntamento.

La Santa Messa celebrata da monsignor Silvano Ridolfi e dai concelebranti, Don Mihai, Don Samson, Don Sauro, Don Tarcisio, Don Luigi, assistenti all’altare i diaconi Ivan (presidente caritas Cesena-Sarsina) ed Ettore, animata dai canti della comunità Africana francofona coadiuvati dalla gradita presenza di Carmelina Labruzzo, partecipata dalle comunità Africane francofona e anglofona, polacca, romena, ucraina, rappresentanti della comunità Papa Giovanni XXIII e loro ospiti, e comunità italiana, ha costituito il fulcro dell’intera giornata.

Nell’omelia don Silvano ha sottolineato la fondamentale importanza e valenza del sacramento  del Battesimo (si era infatti nell’ultima domenica del tempo di Natale con la festività del Battesimo del Signore) che ci rende figli di Dio e fratelli in Cristo e di Cristo. La presenza di tanta diversità  alimenti l’anelito all’unità attraverso la preghiera e la grazia battesimale del Signore. 

Nel teatro parrocchiale si sono ascoltate la testimonianza di Bernadeta Grochowska, rappresentante della comunità polacca e di don Mihai per la comunità romena, sulla trasmissione della fede e sulle tradizioni natalizie dei propri paesi. Nell’occasione sono state consegnate ai partecipanti copie della lettera apostolica di papa Francesco “Admirabile Signum scritta in occasione della sua visita del 1 dicembre scorso al presepe di Greccio.

La tradizione polacca: Il pranzo della vigilia colle dodici pietanze (quanti sono i mesi dell’anno) ed il posto lasciato appositamente vuoto per il viandante, il pane “Oplatek” azzimo benedetto, la “Pasterska”, messa dei pastori, i “Kolednicy” canti di capodanno ed i presepi di Cracovia su due piani al piano superiore la natività al piano inferiore gli eroi nazionali.

La tradizione romena: anticipo della festa natalizia col lustro delle scarpe per san Nicola le quali verranno poi riempite di dolciumi, Il “Colindare” (canti natalizi) dei bambini per le case del paese alla vigilia di Natale, il “Cozonac” dolce natalizio, la benedizione dell’acqua fonte primaria della vita spirituale e materiale (che benedetta viene anche bevuta), la benedizione si estende anche ai  fiumi, il caratteristico pranzo in famiglia.

La tradizione africana si è concretizzata coi canti che hanno accompagnato la Santa Messa, una ritualità che testimonia  il soffiare dello Spirito Santo in tutte le parti del creato.

Gli ulteriori canti dei presenti  in teatro, il momento ricreativo colle pizze della parrocchia e le specialità culinarie dei vari paesi, il gioco della tombola con l’assegnazione della stupenda bicicletta donata per l’occasione dalla Conferenza di San Vincenzo di Cesenatico, ringraziata sentitamente dagli organizzatori, hanno caratterizzato e concluso questa giornata di festa.

“Un grazie di vero cuore al parroco di San Rocco don Paolo per l’ospitalità e per il ristoro pomeridiano, a Biguzzi Valeriano per la cura del rito, Valerio del Cda San Giacomo Cesenatico ed a quanti hanno partecipato con spirito di comunione e di fraternità ai vari momenti della festa” fanno sapere gli organizzatori.

I prossimi appuntamenti per i migranti saranno: domenica 22 marzo per il ritiro di quaresima e domenica 17 maggio per il pellegrinaggio alla Madonna del Monte di Cesena.