Notizie Sir del giorno

Papa Francesco: alla Roaco, “l’ira di Dio si scatenerà sui responsabili di quei Paesi che parlano di pace e vendono le armi”

“L’ira di Dio si scatenerà sui responsabili di quei Paesi che parlano di pace e vendono le armi per fare queste guerre. Questa ipocrisia è un peccato”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, ricevendo in udienza, nella Sala del Concistoro, i partecipanti alla Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco) in occasione della loro plenaria. “Se sono insensibili i cuori degli uomini, non lo è quello di Dio, ferito dall’odio e dalla violenza che si può scatenare tra le sue creature, sempre capace di commuoversi e prendersi cura di loro con la tenerezza e la forza di un padre che protegge e che guida”, ha assicurato il Papa: “Ma anche tante volte penso all’ira di Dio, che si scatenerà sui responsabili di quei Paesi che parlano di pace e vendono le armi per fare queste guerre. Questa ipocrisia è un peccato”. Francesco ha esortato i presenti a mettersi “in ascolto del grido di molti che in questi anni sono stati derubati della speranza: penso con tristezza, ancora una volta, al dramma della Siria e alle dense nubi che sembrano riaddensarsi su di essa in alcune aree ancora instabili e ove il rischio di una ancora maggiore crisi umanitaria rimane alto. Quelli che non hanno cibo, quelli che non hanno cure mediche, che non hanno scuola, gli orfani, i feriti e le vedove levano in alto le loro voci”. (clicca qui)

Papa Francesco: “l’anno prossimo voglio andare in Iraq”. Il card. Sako (patriarca caldeo Baghdad), “una gioia immensa”

“Un pensiero insistente mi accompagna pensando all’Iraq, dove ho la volontà di andare il prossimo anno perché possa guardare avanti attraverso la pacifica e condivisa partecipazione alla costruzione del bene comune di tutte le componenti anche religiose della società, e non ricada in tensioni che vengono dai mai sopiti conflitti delle potenze regionali”. Lo ha annunciato questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza, nella Sala del Concistoro, i partecipanti alla Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco) in occasione della loro plenaria. “E non dimentico l’Ucraina – ha proseguito Francesco –, perché possa trovare pace la sua popolazione, le cui ferite provocate dal conflitto ho cercato di lenire con l’iniziativa caritativa alla quale molte realtà ecclesiali hanno contribuito”, ha proseguito il Santo Padre, che a proposito della Terra Santa ha auspicato che “il recente annuncio di una seconda fase di studio dei restauri del Santo Sepolcro, che vede fianco a fianco le comunità cristiane dello Statu quo, si accompagni agli sforzi sinceri di tutti gli attori locali ed internazionali perché giunga presto una pacifica convivenza nel rispetto di tutti coloro che abitano quella Terra, segno per tutti della benedizione del Signore”. (clicca qui)Raggiunto dal Sir a Erbil dove si trova per l’insediamento di Nechirvan Barzani come nuovo presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, il card. Louis Raphael Sako, patriarca di Babilonia dei caldei, ha commentato la notizia esprimendo “una immensa gioia”. “Penso che la visita – prosegue – aiuterà a progredire verso la pace, la stabilità, la riconciliazione. Tutto aiuterà alla convivenza. La visita di Francesco sarà soprattutto un appoggio molto grande alla comunità cristiana. È la prima volta nella storia”. (clicca qui)

Bioetica: Congregazione per l’educazione cattolica, “gender nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna”

La “missione educativa” della Chiesa si trova di fronte alla sfida che “emerge da varie forme di un’ideologia, genericamente chiamata gender”, che “nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna” e “prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropo¬logica della famiglia”. A lanciare il grido d’allarme è la Congregazione per l’educazione cattolica, con un documento – dal titolo “Maschio e femmina li creò. Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione” – in cui spiega come l’ideologia del “gender” induce “progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina”. In questo modo, “l’identità umana viene consegnata ad un’opzione individualistica, anche mutevole nel tempo”, come denuncia anche il Papa nell’Amoris Laetitia, mentre “la questione non può essere isolata dal più ampio orizzonte dell’educazione all’amore”. “Promuovere una metodologia articolata nei tre atteggiamenti dell’ascoltare, del ragionare e del proporre, che favoriscono l’incontro con le esigenze delle persone e delle comunità”, l’obiettivo del documento, che si rivolge a“quanti hanno a cuore l’educazione”. (clicca qui)

Esplosione a Rocca di Papa: mons. Martinelli (vescovo), “le autorità facciano luce sulle cause dell’esplosione”

“Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza. Soprattutto assicuro le mie preghiere a quanti sono rimasti feriti. In particolare, ai bambini e al sindaco che so che si trova in situazione gravissima”. Il primo pensiero del vescovo di Frascati, mons. Raffaello Martinelli, va ai feriti dopo l’esplosione avvenuta questa mattina al Comune a Rocca di Papa (Roma). 16 feriti, tra i quali appunto il sindaco, Enrico Crestini, che ha riportato ustioni sul 50% del corpo e una bambina di circa 5 anni, ricoverata con un severo trauma facciale e cranico all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. L’intero centro storico è stato evacuato ed è scattata in paese una gara di solidarietà per cercare un posto in cui alloggiare le famiglie sfollate. La gente – racconta il vescovo – è sotto choc. L’esplosione è avvenuta al piano terra dell’edificio del Comune, in corso Costituente. Dopo il boato si è sviluppato anche un incendio e una grande nube di fumo nero. “Prego per una pronta guarigione dei feriti”, prosegue il vescovo, “perché possano ritornare presto in piena salute ma chiedo anche che quanto prima si possano chiarire le cause in maniera da sgombrare ogni ombra di dubbio. C’erano dei lavori in corso e spetta ora alle autorità competenti indagare. Speriamo che venga fatta luce”. (clicca qui)

Lavoro: Mattarella, “precondizione per inclusione sociale e sviluppo dell’individuo”. “È una delle più efficaci infrastrutture della pace mondiale”

“L’accesso al lavoro rimane una precondizione per l’inclusione sociale e per lo sviluppo dell’individuo”. È il monito lanciato questo pomeriggio dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Ginevra alla CVIII Conferenza internazionale del lavoro (Oil). Ricordando il primo articolo della Costituzione italiana che “pone il lavoro a fondamento della Repubblica”, il Capo dello Stato ha sottolineato che “tutti devono avere le medesime opportunità di realizzazione personale, a prescindere dal genere, dall’età, dalla provenienza sociale e geografica, dall’orientamento religioso, politico o sessuale e, per quanto è possibile – ed è molto -, dalle condizioni di salute”. A 50 anni dal conferimento del Nobel per la pace all’Oil, secondo Mattarella “si può legittimamente affermare la perenne validità dell’intuizione che diede vita all’Oil: il lavoro è una delle più efficaci infrastrutture della pace mondiale”. Mattarella ha voluto sottolineare poi che “ripetiamo con determinazione: no al lavoro minorile e no al lavoro forzato. Sì alla parità di genere; alla protezione dell’infanzia e della maternità; alla sicurezza sul lavoro; alla protezione sociale; al lavoro strumento di libertà e mezzo di elevazione del tenore di vita; all’eguaglianza nel campo educativo e professionale; all’esercizio del diritto alla contrattazione collettiva”. (clicca qui)

Regno Unito: partito conservatore, parte l’iter per la scelta del leader e del premier. Johnson in prima fila

(Londra) È partito oggi, con la promessa di Boris Johnson di ridurre le tasse per chi guadagna più di 50mila sterline all’anno (oltre 56mila euro), l’iter per la scelta del nuovo leader conservatore. L’ex sindaco di Londra è il favorito, soprattutto dopo che il suo più importante rivale, il ministro dell’ambiente Michael Gove, ha ammesso di aver usato cocaina da giovane, perdendo popolarità. Il termine ultimo per la presentazione delle candidature era fissato per le 17 di oggi (ora italiana). Fino alla settimana che comincia il 22 luglio, la competizione avviene tra i parlamentari Tory e si svolge con una serie di voti, il 13 giugno, il 18 giugno, il 19 e 20 giugno. Nel primo scrutinio, fissato giovedì prossimo, il candidato con sedici o meno voti viene eliminato e, se tutti raggiungono questa cifra, rimane fuori quello che ha meno preferenze. Martedì prossimo, 18 giugno, saranno necessari, invece trentadue voti. Lo scopo è di ottenere, alla fine di luglio, soltanto due nomi. A quel punto la competizione esce dalle mura di Westminster e si allarga al resto del Paese, dove tutti gli iscritti al partito conservatore, che sono circa 160mila, voteranno via posta per il loro futuro leader. Durante tutto questo periodo il leader in carica sarà il primo ministro uscente Theresa May. Nel frattempo l’Ue si attende decisioni precise da Londra in merito a modalità e tempi del Brexit. (clicca qui)

Calo produzione industriale: Becchetti (economista), “il Paese è figlio di una storia recente che ha portato in difficoltà il sistema”

“Il Paese è ancora figlio di una storia recente che ha portato in difficoltà il sistema produttivo”. Lo ha detto al Sir l’economista Leonardo Becchetti, commentando i dati Istat diffusi oggi sull’industria italiana relativi al mese di aprile 2019, che registrano un calo della produzione dello 0,7% ed evidenziano come questa sia “la seconda flessione congiunturale consecutiva dall’inizio dell’anno”. Tra i settori più colpiti il comparto auto: -17.1% rispetto allo stesso periodo del 2018. Per Becchetti, tra le principali cause di questa flessione c’è “lo smantellamento e il depotenziamento del programma ‘Industry 4.0’, fondamentale per colmare il ritardo di investimenti italiano dopo la crisi finanziaria. Questo ha depresso le aspettative degli imprenditori”. “Oltre a questo fatto interno – ha spiegato l’economista – stiamo pagando anche quanto accade all’estero, ovvero il fatto di essere comunque un’economia molto legata alla Germania. In questo momento, infatti, il sistema produttivo tedesco è in difficoltà per via del ritardo dell’automotive sulla transizione verso i motori ibridi ed elettrici”. (clicca qui)