Parlamento Ue: “Russia è sponsor del terrorismo”, più fondi per l’Ucraina

Strasburgo. “Gli attacchi deliberati e le atrocità perpetrati dalla Federazione russa contro la popolazione civile dell’Ucraina, la distruzione di infrastrutture civili e altre gravi violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale costituiscono atti terroristici contro la popolazione ucraina e sono crimini di guerra”. Lo si legge in una risoluzione approvata oggi dal Parlamento europeo riunito a Strasburgo.

L’Assemblea Ue “esprime la sua indignazione e la sua condanna senza riserve verso tali attacchi e atrocità, così come per gli altri atti commessi dalla Russia nel perseguimento dei suoi obiettivi politici distruttivi in Ucraina e nel territorio di altri Paesi; riconosce, alla luce di quanto precede, che la Russia è uno Stato sostenitore del terrorismo e uno Stato che fa uso di mezzi terroristici”. La risoluzione non legislativa è stata adottata con 494 voti favorevoli, 58 contrari e 44 astensioni. I deputati invitano il Consiglio Ue ad aggiungere anche l’organizzazione paramilitare “Gruppo Wagner”, il 141° Reggimento speciale motorizzato noto anche come “Kadyroviti”, e altri gruppi armati, milizie e delegazioni finanziate dalla Russia nell’elenco dei soggetti terroristici dell’Ue. Il Parlamento chiede all’Ue di isolare ulteriormente la Russia a livello internazionale, “anche per quanto riguarda l’adesione a organizzazioni e organismi internazionali come il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.

Dando poi il via libera al bilancio 2023, il Parlamento europeo intende dare priorità alla situazione ucraina, alla crisi energetica e alla risposta al Covid-19. “Nell’accordo raggiunto con i Paesi Ue lunedì 14 novembre, il Parlamento – si legge in una nota – ha ottenuto 1,05 miliardi di euro addizionali rispetto al progetto di bilancio iniziale della Commissione per finanziare le sue priorità”. 

Il bilancio 2023 è stato adottato con 492 voti favorevoli, 66 contrari e 46 astensioni. Il bilancio avrà più fondi, grazie ai negoziati sostenuti dal Parlamento, per alcuni programmi: Erasmus+, 120 milioni di euro per sostenere gli studenti e gli insegnanti ucraini; aiuti umanitari, aumento di 250 milioni di euro; Fondo asilo, migrazione e integrazione, aumento di 36,5 milioni di euro; lo Strumento per la gestione delle frontiere e dei visti, 10 milioni di euro. Vi saranno anche più fondi (benché non sufficienti alle sfide in atto) per rafforzare l’indipendenza energetica dell’Ue e sostenere cittadini e Pmi “nell’affrontare il costo elevato delle bollette energetiche”. Sono stati poi ripristinati i 200 milioni di euro tagliati dal Consiglio al programma Eu4Health. Tra le altre priorità figurano il Meccanismo di protezione civile, il programma “Europa creativa”, il programma “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori”.

Il presidente della commissione parlamentare bilanci, l’eurodeputato belga Johan Van Overtveldt, ha dichiarato: “Oltre alla spesa necessaria e naturalmente urgente per le conseguenze della guerra in Ucraina, con il bilancio 2023 stiamo investendo anche nei settori in cui l’Ue può davvero fare la differenza”. Il relatore generale per il bilancio 2023, il romeno Nicolae Ştefănuță, ha affermato: “In questo momento, da qualche parte in Europa una madre usa il forno per cucinare per i suoi figli solo una volta alla settimana per non consumare gas e uno studente di Sibiu rinuncia a studiare in Francia a causa dell’inflazione. Per aiutare i nostri cittadini, in questi negoziati abbiamo lottato per un bilancio più solido e ottenuto un miliardo di euro in più rispetto a quanto originariamente previsto. Ciò significa più fondi per affrontare la crisi energetica, le conseguenze della guerra in Ucraina, il cambiamento climatico, la salute pubblica e il rafforzamento dei diritti e dei valori europei”.