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Iraq: cardinale Sako (patriarca), “non dobbiamo fermarci alle divisioni e alle tensioni”
“La pace si ottiene quando entra a far parte del comportamento personale. Ciò richiede la capacità di praticare la tolleranza, il perdono, la solidarietà e la collaborazione”. Lo ricorda il patriarca caldeo di Baghdad, cardinale Louis Raphael Sako, nel suo messaggio per il 2022. “In Iraq – scrive il porporato – abbiamo attraversato circostanze molto difficili, non solo dopo la caduta del regime, ma nel corso di tutta la nostra storia. Abbiamo affrontato sfide e lotte che hanno travolto le persone e il Paese. Ora è tempo per noi di rivedere seriamente il nostro pensiero e le nostre posizioni per uscire da questa situazione mortale”.
Per avviare il cambiamento e per far prevalere il bene, secondo il patriarca, “dobbiamo alzarci contro il male, senza arrenderci e svolgere, ciascuno, il proprio ruolo al meglio come richiesto. La pace è un’esigenza umana, religiosa e nazionale. Piantiamo nei nostri cuori i grandi valori come la pace, la tolleranza, il perdono e l’amore. Siamo operatori di pace, come Cristo ha voluto che fossimo, oltre ad essere fedeli alla nostra Patria, che rappresenta la nostra identità e la nostra storia”. L’appello di Mar Sako è a “essere responsabili gli uni degli altri. Non dobbiamo fermarci alle divisioni e alle tensioni, ma piuttosto cambiare la nostra situazione con fiducia. Lavoriamo per riformare l’istruzione, la sanità e le infrastrutture. Il cambiamento inizia con l’educazione in casa, nelle scuole, nelle chiese e nelle moschee e nei media, concentrandosi sul fatto che dobbiamo vivere la vera felicità amandoci e rispettandoci l’un l’altro come fratelli e sorelle. Poiché l’Iraq è la nostra patria e la nostra storia”.