La folle corsa

La folle corsa Invece di risparmiare tutti, tutti a rincorrere rialzi impazziti

Dopo mesi di riduzione, il prezzo del gas è tornato a salire. La notizia è di martedì mattina, data dal Gr1 delle 6. Un risveglio migliore forse non si poteva avere, ma ormai ci siamo abituati.

Cosa volete che sia il rincaro della bolletta del gas che da mesi è sull’ottovolante, rispetto a quello che è accaduto durante tutta l’estate che ormai va al declino?

Volete mettere con il costo dell’ombrellone e quello dei relativi lettini? I rincari ci sono stati ovunque, anche sulla costa romagnola. L’effetto è stato quello di una fuga dei bagnanti, quest’anno spremuti come non mai da chi cerca di fare bilanci annuali più brillanti giocando sull’effetto inflazione. Dalla parte del consumatore, cioè buona parte di noi, è parso evidente come la scusa del rialzo generalizzato dei prezzi sia stata giocata da molte attività per rincari fuori da ogni logica. La vogliamo chiamare speculazione?

E che dire del prezzo della benzina e di quello del diesel? Non c’è anno che nel cuore delle ferie estive i carburanti non rincarino. Tanto in quei giorni chi ha deciso di partire ormai parte e non si ferma perché il pieno al distributore è salito di dieci o venti euro, un’enormità in termini percentuali.

C’è il solito bene rifugio, si fa per ridere e per non piangere, della pizza al sabato sera. Una tavolata in compagnia ce la volete negare? No, almeno questa lasciatecela. Non parliamo di Milano, dove per una margherita ci vogliono non meno di venti euro, ma ormai anche alle nostre latitudini non si scherza. Ho pagato meno una buona pizza italiana a Lisbona che non nei nostri locali. Ma vuoi mettere, mi viene obiettato?

Se spostiamo l’attenzione ai costi per sistemare casa, l’effetto del superbonus 110 per cento ha fatto lievitare i prezzi ben al di sopra dell’incremento inflattivo. Si parla di aumenti anche di due-tre volte il valore ante superbonus. Tanto poi, è il solito ragionamento malsano da queste parti italiche, paga Pantalone.

Invece di risparmiare tutti, tutti a rincorrere rialzi impazziti.

Vogliamo parlare di auto? Nuove o usate, ormai non fa più differenza. Le seconde, introvabili, costano quasi come le prime e hanno decine di migliaia di chilometri. Quelle nuove hanno prezzi da capogiro. Per un suv di media caratura, a uno di noi non basta lavorare un anno intero, ferie comprese, per comprarsene uno. Ma volete mettere? C’è l’inflazione. E a settembre la ripresa è sempre dura.

Dove porta questa folle corsa nessuno lo sa. Intanto corriamo, come i criceti.

Corriamo corriamo.