Fratelli nel dramma

Fratelli nel dramma Non è semplice trovare un barlume di speranza. La vasta solidarietà che in ogni occasione si avvia è un segnale positivo, così come la presenza di tanti che si prodigano per chi è in difficoltà

È un settembre complicato. Lo sapevamo. Più d’uno aveva messo in guardia dal rialzo dei tassi e dagli incrementi dei costi dei carburanti. Altri avevano avvertito circa le difficoltà delle famiglie nel fare quadrare i propri bilanci. I Paesi dell’Unione europea sono in ambasce per una ripresa economica che si presenta meno robusta di quanto era attesa, in particolare per l’Italia.

Poi, nel silenzio quasi assoluto, prosegue l’odissea dei migranti. Ne sbarcano a centinaia ogni giorno, sulle coste italiane più meridionali. Vengono smistati e in breve controllati. In tanti rimangono in mezzo a una strada, ma di questa gente pochi si interessano.

Un dramma nel dramma entrato nell’oblio di una comunicazione ormai a senso unico.

Ribalzano su tutte le tv e online le notizie degli incidenti d’auto e di quelli sul lavoro. Gli eventi degli ultimi giorni sulle strade di Cagliari e lungo la ferrovia in Piemonte sono terribili.

Una striscia di sangue che non si arresta cui si aggiunge anche quella dei femminicidi, altra tragedia quasi quotidiana. È arrivato anche il terremoto in Marocco. Case distrutte, paesi in montagna ancora da raggiungere, sopravvissuti sotto le macerie da salvare. Una corsa contro il tempo con il Paese del nord Africa che rifiuta gran parte degli aiuti internazionali e rischia di acuire le difficoltà di chi è rimasto senza nulla.

La striscia non è finita. In Libia si è abbattuto l’uragano Daniel che ha seminato distruzione e morti. Due dighe come quella di Ridracoli hanno riversato milioni di metri cubi di acqua sulle città (cfr pag. 9 edizione cartacea).

Quali pensieri si affollano nella nostra mente davanti a questi scenari? Non è semplice trovare un barlume di speranza. La vasta solidarietà che in ogni occasione si avvia è un segnale positivo, così come la presenza di tanti che si prodigano per chi è in difficoltà, come è accaduto da noi con l’alluvione del maggio scorso e come accade ogni volta che scatta un’emergenza. Fratelli che aiutano fratelli solo perché appartengono alla stessa famiglia umana, come abbiamo visto anche nella guerra tra Russia e Ucraina, con i profughi accolti nelle nostre case.

Nel frullatore di notizie negative che ci sovrastano e sembrano sopraffarci, vogliamo cercare di cogliere la realtà nella sua interezza, quella che troppo spesso rimane sotto traccia. Il sole che sorge ogni mattina ci ricorda che dopo la notte arriva sempre il giorno.

Non sempre è fattibile adottare questo sguardo, ma vogliamo provarci.