Prima di tutto
Prima di tutto Davanti alle tragedie di questi anni e delle ultime settimane come si fa a rimanere in silenzio? Come si fa a non alzare la voce? Come si fa a restare indifferenti davanti a uomini, donne e bambini usati come scudi umani?
Un tema contro. Un argomento che non paga né in termini di vendite né in numero di lettori.
Eppure, davanti alle tragedie di questi anni e delle ultime settimane come si fa a rimanere in silenzio? Come si fa a non alzare la voce? Come si fa a restare indifferenti davanti a uomini, donne e bambini usati (cfr pag.10 edizione cartacea) come scudi umani?
Qualcuno dovrà pure dire qualcosa di forte? Papa Francesco lo ripete in tantissime occasioni. Ricorda i poveri, sta in mezzo a loro, come è accaduto anche domenica scorsa. E tra i poveri sa che ci sono anche coloro che lasciano la propria terra.
Lui sa cosa significa abbandonare la patria e andare in un paese lontano, in un altro continente, figlio di italiani emigrati in Argentina.
Martedì scorso il quotidiano Avvenire è uscito con una sovracopertina, quella che molti giornali utilizzano per pagine pubblicitarie e che viene messa prima di tutto. L’immagine di apertura è un pugno nello stomaco.
Sulla bandiera blu, invece delle dodici stelle, c’è una corona di filo spinato all’interno della quale campeggia la scritta “Se questa è l’Europa”. Nell’editoriale il direttore Marco Tarquinio, tra l’altro, scrive: “Eppure è un fatto: il filo spinato sta sostituendo le stelle sopra le terre d’Europa. Da Est a Ovest, da Nord a Sud. Accade per inerzia e per malizia, per ideologia e per pavidità, accade per perdita di radici e di senso. E per svuotamento di valori. Su questo contano gli avversari – esterni e interni – dell’Unione, sui deficit morali e sulle paure”. All’interno ci sono servizi che lasciano senza fiato.
Nello Scavo scrive che dal 1990 al 2019 i Paesi Eu dell’area Schengen hanno posizionato oltre mille chilometri di recinzioni. Si tratta di muri, a casa nostra. Qua, dove noi tutti pensiamo che ci sia la culla della civiltà moderna. Dove facciamo prestissimo ad apostrofare chi non ha il colore della nostra pelle o non la pensa come noi.
Lunedì scorso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto su questi fatti. «È sconcertante quanto avviene in più luoghi ai confini dell’unione – ha detto -. È sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e il non tener conto della fame e del freddo cui sono esposti essere umani ai confini dell’Unione».
In campo, come denuncia Avvenire, si sta mettendo di tutto: aerei, droni, satelliti e miliardi di euro, ma non per salvare i profughi, bensì per tenerli lontani. Un tremendo assurdo che, come si diceva un tempo, grida vendetta al cospetto di Dio.