Etica a temi alterni
Etica a temi alterni Provate voi ad andare in banca a chiedere un mutuo con un contratto somministrato. Provate a vedere se ve lo concedono. Poi diciamo dei giovani che non fanno figli, non vanno ad abitare da soli e non si rendono autonomi. Spesso non è una scelta
Si fa presto a dire dei giovani, anzi prestissimo. Si dice che non si prendono responsabilità, che rimandano la decisione di metter su famiglia. Che non fanno figli e temono il futuro più di quanto accadde a noi. Non comprano immobili, non stipulano mutui, non escono di casa. Per molti è così.
Queste riflessioni si ascoltano di frequente anche all’interno della comunità cristiana. Da persone bene informate sono venuto a conoscenza di un fenomeno molto diffuso di cui si sente parlare assai poco. Una prassi legale, lo dico subito, ma poco ortodossa. In argomento non vedo marce, non ascolto proclami, non sento alzarsi nessuna voce capace di indignarsi per certi comportamenti di fronte ai quali san Vincenzo de’ Paoli ripeterebbe oggi a tutti noi: «Non si può dare per carità ciò che è dovuto per giustizia». Sì, perché bisogna indignarsi anche per quanto accade nel durante della vita, non solo a difesa del suo inizio (dal concepimento) e della sua fine (naturale), come da lungo tempo facciamo.
Sto parlando del cosiddetto lavoro somministrato, un’orribile definizione che nasconde una pratica altrettanto brutta. Un’azienda che ha necessità di un lavoratore non lo assume in maniera diretta, ma fa intervenire un’agenzia terza che procura il personale. Ciò sgrava i primi dell’iter interno per la selezione e l’assunzione e, soprattutto, consente al datore di lavoro di tenersi le mani libere da un contratto a tempo indeterminato.
Questo modus operandi in alcuni casi, mi hanno confermato persone di cui mi fido, permette a chi desidera assumere di poter valutare un lavoratore, senza doversi impegnare subito. Una maniera per annusarsi, tra azienda e dipendente. Fin qui tutto bene, si potrebbe dire. Solo che c’è un seguito. Il seguito è che spesso si procede di contratto somministrato in contratto somministrato, sempre a tempo determinato, anche per anni. Con le conseguenze che questo comporta.
Provate voi ad andare in banca a chiedere un mutuo con un contratto somministrato. Provate a vedere se ve lo concedono. Poi diciamo dei giovani che non fanno figli, non vanno ad abitare da soli e non si rendono autonomi. Spesso non è una scelta.
Da quanto mi è stato riferito, la prassi è applicata in tutta Italia. In Romagna viene adottata “in tante aziende del territorio, soprattutto grandi”. Ripeto, si tratta di azioni legali. Ma mi chiedo anche: sono etiche? Che messaggio trasmettono? Quesiti non di poco conto, anche inquietanti, che rimangono tutti aperti.