Green pass

Green pass Per evitare il ritorno a lockdown più o meno rigidi, l’adozione del green pass pare oggi la misura meno invasiva. Per il bene di tutti e di ciascuno

Qualcosa bisogna di certo mettere in campo. Fare finta di nulla non è possibile. Ci stiamo prendendo troppe libertà rispetto alla pandemia da Coronavirus che invece non è ancora sconfitta. Non si vuole alimentare alcun allarmismo. Tuttavia occorre guardare in faccia la realtà (cfr Paolo Busto a pagina 3 edizione cartacea).

I contagi stanno risalendo e con essi, di conseguenza, anche i ricoveri ospedalieri, compresi quelli in Terapia intensiva. E come abbiamo visto nel recente passato, si fa ben presto a moltiplicare i contatti e le relative quarantene. Basta poco, tenuto conto anche del quasi “liberi tutti” che i più stanno interpretando dalle serate dei campionati Europei di calcio in qua. Invece, siamo ancora in piena emergenza sanitaria, nonostante i numeri si siano abbassati in maniera notevole e i decessi pure.

Il virus, comunque, è insidioso e i contatti si dilatano in maniera esponenziale, anche per i tanti assembramenti, feste, ritrovi e raduni che l’estate porta sempre con sé. Il green pass ormai è una strada obbligata. Paesi vicino all’Italia ce lo stanno insegnando. Nessuno vuole limitare le libertà individuali, ma neppure si può mettere a rischio la salute altrui appunto perché qualche altro decide che non vale la pena vaccinarsi.

I mesi appena trascorsi hanno dimostrato come il vaccino sia al momento l’unica strada percorribile per uscire dalla pandemia e poter tornare a una discreta normalità. Nessuno lo può imporre, anche se in alcuni frangenti parrebbe d’obbligo. In ogni caso, alla libertà di non vaccinarsi si associa benissimo, mi pare, la libertà di poter frequentare ambienti affollati con una certa garanzia che non possa circolare il virus. Credo siano pari libertà. Una non esclude l’altra, ma anzi, le rispetta entrambe.

Non è obbligatorio andare allo stadio o al cinema, come non è obbligatorio farsi iniettare il preparato di Pfizer o Moderna. Nel rispetto delle decisioni di ciascuno, diventa naturale conseguenza fare dei distinguo, come quando ci si reca in alcuni Paesi del globo e vengono chieste vaccinazioni preventive. Chi se le fa fare, può entrare. Chi si rifiuta, rimane a casa. Elementare, Watson, si diceva un tempo.

Per evitare il ritorno a lockdown più o meno rigidi, l’adozione del green pass pare oggi la misura meno invasiva. Per il bene di tutti e di ciascuno.