Attacchi di panico

Attacchi di panico Cesare Musatti, considerato il padre della psicoanalisi italiana, nel suo libro Mia sorella gemella la psicoanalisi, raccontava che intorno ai quarant’anni iniziò a soffrire di attacchi di panico.

Cesare Musatti, considerato il padre della psicoanalisi italiana, nel suo libro Mia sorella gemella la psicoanalisi, raccontava che intorno ai quarant’anni iniziò a soffrire di attacchi di panico.

Consultò una serie di cardiologici i quali gli consigliarono di smettere di fumare. Iniziò da solo a tentare di trovare l’origine del disagio. Cominciò a notare che questi “accessi” gli venivano quando assisteva a film inerenti le guerre cinesi.

Musatti non capiva come mai si turbasse così tanto, proprio lui che aveva vissuto la Prima Guerra Mondiale. Le stesse notizie quando erano riportate sui giornali non lo turbavano per nulla. Ricordò che qualche tempo prima aveva assistito al film di fantasia L’amaro tè del generale Yen, che si svolgeva a Shangai. In questo film vi era un episodio in cui il protagonista, un generale cinese, si uccideva bevendo una tazza di tè in cui aveva sciolto del cianuro. Era la stessa situazione della morte del maestro Vittorio Benussi, suo analista e direttore dell’Istituto di psicologia di cui Musatti era assistente (negli anni Venti, in un’epoca ancora pioneristica per la psicoanalisi, poteva accadere che con il proprio psicoanalista si avessero anche rapporti di lavoro).

Benussi, psicologo di grande valore e di fama internazionale, soffriva di una sindrome maniaco-depressiva. Durante la fase di depressione acuta si tolse la vita prendendo del cianuro sciolto in una tazza di tè. Fu per Musatti un’esperienza traumatica, non solo per il legame affettivo con Benussi, ma anche perché a trent’anni dovette succedergli nella direzione dell’Istituto e nell’insegnamento universitario. Quando aveva visto quel film lo aveva colpito l’analogia dei fatti, ma poi non ci aveva più pensato. Tuttavia, in seguito, le scene di guerra in Cina e progressivamente tutti i film che si svolgevano in Oriente, gli procuravano attacchi di panico.

Quando Musatti capì che poteva esserci un legame tra le scene in Estremo Oriente, il film del generale Yen e la morte del maestro Benussi, chiarì la situazione affettiva profonda che stava alla base dei suoi attacchi. Iniziò un percorso psicoanalitico per “dipanare” la questione che portò alla risoluzione del disturbo. La mente umana è complessa, ma ha una sua logica.