Bruciato vivo per noia
Bruciato vivo per noia L'adolescente di oggi è un narciso, spavaldo e fragile. Non prova senso di colpa poiché vive all’interno di una cornice educativa priva di limiti.
Lo scorso dicembre un clochard di origini marocchine, Ahmed Fdil alias “Il Baffo”, è stato arso vivo mentre dormiva in un’auto abbandonata. È di qualche giorno fa la notizia sconcertante che ad ucciderlo sono stati due ragazzi di 13 e 17 anni. I messaggi intercettati e le recenti rivelazioni riportate durante l’interrogatorio sono agghiaccianti: “l’abbiamo fatto per noia”.
Gustavo Pietropolli Charmet, uno degli psichiatri più esperti in tema di adolescenti, nel suo libro “Fragile e spavaldo. Ritratto dell’adolescente di oggi” descrive il nuovo adolescente come un narciso, spavaldo e fragile. Egli non prova senso di colpa poiché vive all’interno di una cornice educativa priva di limiti.
È incapace di identificarsi con il dolore che provoca perché nessuno gli ha insegnato cosa significhi immedesimarsi nell’Altro. Non conosce il silenzio, la noia, la solitudine. Aspetti che la società contemporanea rifugge ma che, al contrario, sono ingredienti necessari per crescere.
Ma mi vorrei soffermare sulla noia. Che cosa è la noia? Greenson, psicoanalista statunitense, nel suo articolo On Boredom (Sulla Noia) scrive: «L’unicità della sensazione di noia sembra dipendere dalla coesistenza delle seguenti componenti: uno stato di insoddisfazione e un’avversione all’azione; uno stato di intenso desiderio e l’incapacità di indicare ciò che si desidera; un senso di vuoto, un atteggiamento passivo, di attesa, accompagnato dalla speranza che il mondo esterno provveda a fornirne il soddisfacimento; un senso distorto del tempo, in cui il tempo sembra essersi fermato».
Uscire dalla noia presuppone la capacità di riuscire ad individuare dentro di sé ciò che si desidera. È proprio questa capacità che manca ai giovani di oggi. Confusi dalla società contemporanea dove si enfatizza il possedere piuttosto che il desiderare. Lo spiega bene il romanzo La noia di Alberto Moravia, dove Dino, giovane di ricca famiglia, riuscirà ad uscire dalla noia quando inizierà a desiderare e amare Cecilia.
I genitori possono aiutare i propri figli proponendosi come modelli da imitare. In mancanza di riferimenti i figli potrebbero rimanere bloccati nel sogno infantile dell’essere onnipotenti rifiutandosi di crescere e di vivere.