Domenica 26 marzo – 5ª domenica di Quaresima – Anno A

Domenica 26 marzo - 5ª domenica di Quaresima - Anno A PER CHI CREDE, LA VITA ETERNA INIZIA GIÀ ADESSOEz 37,12-14; Salmo 129; Rm 8,8-11; Gv 11,1-45

Sesto “segno”: il più grande, che annuncia il “settimo”: segno glorioso, definitivo, il “Maestro mio” che diventa il “Risorto”. Le condizioni di Lazzaro (versetti 3-6). La sorella supplica con fiducia: «Colui che tu ami è malato». Gesù, che amava profondamente questa famiglia, risponde che la malattia manifesterà la gloria del Figlio di Dio. Niente sembra muoversi, eppure due giorni dopo Gesù decide di andare in Giudea, anche se i suoi protestano. È arrivato per lui il tempo di rivelarsi pubblicamente.

Cristo afferma di conoscere la situazione di Lazzaro. L’amico sembra che dorma, eppure è morto. Gesù freme e vorrebbe svegliarlo. La morte di Lazzaro porterà molti alla fede: «Affinché voi crediate».

Ci informano che Lazzaro era già morto da quattro giorni e messo nel sepolcro. Betania è vicina a Gerusalemme e in questa cittadina le due sorelle – Marta e Maria – sono affrante dal dolore. I vicini cercano di consolarle. Gesù incontra Marta. Segue poi il dialogo del Nazareno con la sorella del defunto. Ella ha piena fiducia che Dio ascolterà il Maestro, tuttavia lo sgrida. «Tuo fratello risorgerà»: Marta lo sa, è fra quelli che credono nella risurrezione degli ultimi giorni. Cristo afferma solennemente di essere la Risurrezione e la Vita e può dire «Io sono», come disse Dio a Mosè (versetti 25-26).

Niente è impossibile per chi crede. L’unica cosa da fare è credere: allora la vita eterna inizia già adesso. Il Signore proclama in anticipo la sua vittoria sulla morte e indica in sé la fonte della vita. I fatti che seguono dimostrano che le sue parole sono veritiere. Segue l’atto di fede di Marta. La sua professione corrisponde a quello che l’evangelista vuole dire nel suo vangelo (20,31). Incontro di Gesù con Maria (vv. 28-37): qui viene a galla tutta l’umanità di Gesù che si commuove, si turba e piange.

E arriviamo al “miracolo annunciato” (vv. 38-44): «Se crederai, vedrai la gloria di Dio» (v. 40). Gesù ordina di togliere la pietra all’entrata del sepolcro. L’azione si ferma: Cristo prega. Egli ringrazia il Padre perché gli ha dato ascolto. Egli è l’inviato del Padre: tutti devono saperlo. Si ode un grido… è la voce di Gesù: egli risuscita i morti, risuscita Lazzaro e risusciterà anche te.

L’unica opera che dobbiamo fare è “credere”, invece noi ci occupiamo di altre cose: dove tirare le ceneri, mettere un pallone dentro la cassa, metterci 100 euro e perfino una bottiglia di rum. Stanno per arrivare i giorni della Passione.

Meditate in silenzio.