Domenica 16 giugno – 11ª domenica Tempo Ordinario – Anno B

Domenica 16 giugno - 11ª domenica Tempo Ordinario - Anno B Attesa e fiducia: i progetti di Dio sono sempre più grandi dei nostriEz 17,22-24; Salmo 91; 2Cor 5,6-10; Mc 4,26-34

Il capitolo 4 di Marco è riconoscibile per l’insegnamento di Cristo espresso in parabole. Tuttavia nei primi tre Vangeli il termine greco parabolé ha un significato ampio e può indicare il discorso enigmatico, la massima, la metafora, il proverbio, la similitudine, un esempio, un fatto tipico… Riguardo al contenuto, Gesù prende spunto dall’ambiente familiare ai suoi ascoltatori con esempi presi dalla natura, dalle varie situazioni socio-politiche di quel tempo, da pagine dell’Antico testamento…

Domenica 16 giugno ascolteremo due parabole della crescita del Regno. La prima unicamente in Marco (versetti 26-29), potrebbe essere chiamata la parabola dell’agricoltore paziente. In essa vediamo in azione l’uomo, il seme e il terreno. Dell’uomo si mette in evidenza l’inizio della semina, poi la sua inattività e la mietitura. E così i frutti non si perdono. Del seme si sottolinea la sua intima forza vitale. Il terreno produce stelo, spiga e grano pieno nella spiga. È il luogo dove l’energia vitale si manifesta. Il risultato finale del lavoro di questi tre elementi è simile al Regno di Dio: egli è presente nel silenzio e con potenza. La lettera di Giacomo dice così: «Guardate l’agricoltore: aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge». Attendere con fiducia vuol dire aver capito che i progetti di Dio sono sempre più grandi dei nostri.

Segue la parabola del granello di senape. Il tratto determinante della parabola è il contrasto e non il processo di crescita: in essa viene posto in contrastante confronto la piccolezza e la grandezza. L’interesse è rivolto al momento iniziale che per la sua sorprendente pochezza è completamente diverso dal risultato finale. Il Regno di Dio è sempre così nascosto? Cosa ci scandalizza? In Gesù Cristo, che cammina per le strade della Palestina, è già presente il Regno. Dio ha già gettato le basi della sua sovranità vittoriosa, e questa è la garanzia che porterà a compimento il suo progetto. Il Regno di Dio segue una logica nascosta, paradossale.

Le due parabole vogliono suscitare certezza e coraggio nelle comunità che si sentono un po’ stanche. Per un cristiano il pessimismo rimane ancora il peccato più grave.