Domenica 1° dicembre – 1ª domenica di Avvento – anno A
Domenica 1° dicembre - 1ª domenica di Avvento - anno A Avvento significa andare incontro a CristoIs 2,1-5; Salmo 121; Rm 13,11-14; Mt 24,37-44
All’inizio del nuovo anno liturgico c’è il periodo dell’Avvento. Se pensiamo subito alla festa del Natale e basta, rendiamo riduttivo il senso dell’Avvento. Perché l’Avvento significa andare incontro a Cristo che viene sempre nella nostra vita di ogni giorno, e soprattutto verrà alla fine dei tempi con la Parusìa: la sua manifestazione finale e definitiva nella quale avverrà il giudizio ultimo con la condanna del male e con l’esaltazione del bene e il Regno di Dio si affermerà per sempre in modo pieno, universale ed eterno.
La prima venuta di Gesù con il santo Natale è per noi un grande motivo di impegno per prepararci ed essere pronti al suo ritorno finale. Per questo l’Avvento ci sprona a essere fedeli al Signore, a crescere nel suo amore per non trovarci impreparati all’incontro definitivo con Lui. È il Vangelo di oggi che, con le parole di Gesù, ci dice: “Tenetevi pronti”.
Il Signore ci ricorda i giorni di Noè quando stava per abbattersi su tutti il diluvio purificatore, come segno della sua venuta finale. Ognuno curava gli affari terreni, si era intenti alle cose della terra avvinti da ogni tipo di passioni, attaccamenti, con la mente, il cuore e la vita lontani da Dio. Era un problema quello di Dio e della propria vita che dipende in senso positivo da Lui, che nessuno si poneva e così furono travolti dal diluvio. Per questo Gesù dice: “Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà”.
Il Vangelo di Matteo sottolinea l’impegno della “vigilanza”. Lo scopo delle sue parabole è di invitare a prepararsi alla Parusìa, cioè al trionfo finale di Cristo, che può avvenire da un momento all’altro. Per ciascuno di noi questo coincide con il momento della propria morte, che nessuno di noi conosce. La vigilanza diventa una preparazione mediante le opere buone. La comunità cristiana, e ognuno di noi, ha bisogno di scuotersi, richiamata al bene e messa in guardia da un mondo malvagio presente in vista di quello futuro che ci attende.
Nella prima lettura, il profeta Isaia ci parla di questi tempi nuovi in cui Dio, per mezzo di Gesù, attirerà a sé tutti i popoli. Vi sarà una salvezza universale attraverso il nuovo tempio del Signore che è Cristo: allora scompariranno i particolarismi perché questo tempio sarà aperto a tutti. Da questo tempio nuovo (Cristo) nasce il nuovo popolo di Dio illuminato e guidato dalla sua Parola. Questo nuovo tempio di Dio sarà un punto di riferimento per la salvezza di tutti.