Domenica 9 febbraio – 5ª domenica Tempo Ordinario – anno A

Domenica 9 febbraio - 5ª domenica Tempo Ordinario - anno A Il sale, per essere cristiani vivaci, e la luce del mondoIs 58,7-10; Sal 111; 1Cor 2,1-5; Mt 5,13

Gesù, dopo la proclamazione delle Beatitudini, dà alcune regole ai suoi discepoli per vivere nel mondo al quale sono inviati come testimoni e annunciatori della sua Parola. Se non si lasciano guidare e trasformare da queste regole saranno testimoni e annunciatori sterili, inutili e nessuno sarà toccato dalla potenza della Parola di Dio per convertirsi e credere.

Quello che dice Gesù vale anche per noi oggi. Prima regola: “Voi siete il sale della terra”. Vivendo il Vangelo noi diventiamo il sale della terra. La nostra vita acquista un senso, un sapore, un significato contagioso, missionario. Il sale dà gusto ai cibi e li conserva, ma il sale serve anche ad attizzare il fuoco che si spegne. Il sale è la nostra fede di cristiani e a che cosa serve? Gesù ci risponde: “Serve a essere cristiani vivaci e a stuzzicare l’appetito per le cose di Dio”. Se nella vita della comunità cerchiamo di essere buon sale, bene. Ma se ci perdiamo in attività vane, non consone al volere di Cristo, noi perdiamo tempo ed energie e nessuno si converte.

Seconda regola di vita: “Voi siete la luce del mondo”. Il cristiano segue, è discepolo del Signore Gesù che fu presentato al mondo come “luce delle nazioni” e come Lui stesso si definisce: “Io sono la luce del mondo”. Se risplendiamo della luce di Dio noi siamo testimoni e portatori della verità. Se viviamo nella pura e totale verità di Dio noi saremo capaci di donarla agli altri. Ma se in noi prevale il nostro compiacimento e non viviamo con la passione di far conoscere ed amare Gesù, noi diventiamo completamente sterili e quindi inutili, come la luce sotto il moggio. Nella Chiesa tutti siamo chiamati a essere missionari: con le opere della luce vissute e testimoniate noi diventiamo trasparenza di Gesù.

Terza regola di vita: “Voi siete una città posta sul monte che non può rimanere nascosta”. La città sul monte è la Chiesa, corpo e tempio di Cristo. Spetta a noi cristiani renderla sempre visibile e non offuscarla con la nebbia dell’orgoglio e delle ambizioni personali. Non è forse questo quando qualcuno vuole imporre le sue idee e cerca di escludere persone che non rispondono ai propri criteri? Manca a certi cristiani la volontà di sottoporsi alla Croce di Gesù e la capacità di essere servi con Cristo e come Cristo.Il nostro modo di essere e di agire come cristiani ce lo dona san Paolo ( seconda lettura) con chiarezza e semplicità: “Io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso”. Questa verità, non accettata dalla ragione umana, è quella che ha cambiato il mondo e continua a cambiarlo.