Domenica 22 marzo – 4ª domenica di Quaresima – Anno A

Domenica 22 marzo - 4ª domenica di Quaresima - Anno A Dio si fa trovare da colui che ama1Sam 16,1.4.6-7.10-13; Salmo 22; Ef 5,8-14; Gv 9,1-41

Le domeniche di Quaresima sono le varie tappe del cammino verso il sacramento del Battesimo. Così sono sorte nella Chiesa dei primi secoli come tempo di efficace preparazione al Sacramento per i catecumeni che divenivano cristiani la notte del Sabato Santo. Chissà se in questo tempo di Coronavirus si potranno celebrare questi sacramenti per i catecumeni?

Per noi, cristiani battezzati da piccoli, diventano tappe di riscoperta del nostro Battesimo per essere fedeli, con l’aiuto del cammino penitenziale di conversione, a questo dono che ci rende figli di Dio, fratelli fra di noi in Cristo e membri della grande famiglia di Dio che è la Chiesa.

Nel nostro cammino verso la Pasqua, il Vangelo di oggi è di un’importanza assoluta. Il racconto del cieco nato guarito da Gesù è un esempio chiaro del nostro incontro con Cristo mediante il Battesimo. Noi siamo nati nel peccato, eravamo ciechi. Gesù ci è venuto incontro e ci ha donato la sua stessa vita e la luce della fede. Siamo stati illuminati dal dono della grazia di Dio e della sua Parola. Con questa vita divina che è in noi, nutrita dalla Parola di Dio e dall’Eucarestia, abbiamo accolto il progetto di salvezza da parte di Dio.

I farisei di cui parla il Vangelo contrastano l’operato di Cristo. Sono dei falsi illuminati e restano condannati alle tenebre. Il miracolo del cieco è il trionfo della luce sul buio interiore. Dice Giovanni: “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,5), ma non riescono a sopraffarla. Chi crede di vedere non raggiunge la luce. chi è consapevole della sua cecità viene alla luce.

Nel corso della nostra vita forse abbiamo perso o offuscato lo splendore del nostro Battesimo, diventandone testimoni deboli, fragili se non addirittura dei contro testimoni. Ci serve un deciso colpo d’ala per recuperare il valore, la bellezza e la gioia del Battesimo che illumina la nostra vita e quella degli altri. Dire di “sì” a Dio vuol dire impegnarci, ma anche ricevere un mondo di grazie. L’ex cieco capì il significato della sua precedente cecità, da cui Gesù l’aveva guarito: “Vedere Dio”.

In questa domenica tutta la Parola di Dio ci parla di luce. Una parola che indica la verità e lo splendore di Dio. Così San Paolo (seconda Lettura) afferma che “l’uomo, senza Cristo, è tenebra, in Cristo è luce”. L’apostolo ne ha fatto l’esperienza sulla strada di Damasco quando il Signore lo ha chiamato. Perciò può dire a noi: “Un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce”.