Missionari nell’ambiente digitale
Missionari nell'ambiente digitale Le proposte del sinodo dei vescovi
«La cultura digitale rappresenta un cambiamento fondamentale nel modo in cui concepiamo la realtà e ci relazioniamo con noi stessi, tra di noi, con l’ambiente che ci circonda e anche con Dio».
Non sarà ricordato per questo, ma il recente Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità, convocato a Roma da papa Francesco nello scorso mese di ottobre si è occupato anche delle sfide portate dalle nuove tecnologie alla vita contemporanea, compresa l’esperienza della fede.
Nel documento di sintesi, da cui sono tratte le parole citate sopra e che dedica l’intero capitolo 17 a «Missionari nell’ambiente digitale », ogni materia è trattata da tre punti di vista: prima si elencano le affermazioni su cui c’è consenso unanime (“convergenze”), quindi le questioni da affrontare e infine le proposte.
Per quanto riguarda le prime, si ricorda come oggi «tocca a noi raggiungere la cultura attuale in tutti gli spazi in cui le persone cercano senso e amore, compresi i loro telefoni cellulari e tablet». Ma, «non possiamo evangelizzare la cultura digitale senza averla prima compresa», nei suoi aspetti positivi e nei rischi che essa contiene, come il bullismo, la disinformazione, lo sfruttamento sessuale e la dipendenza.
Ecco perché, fra le questioni da approfondire, la prima tocca le modalità con cui la comunità cristiana può sostenere le famiglie nel garantire che lo spazio online sia non solo sicuro, ma anche spiritualmente vivificante.
Sono molte le iniziative online promosse dalla Chiesa, ricorda il documento. Si tratta di occasioni «che forniscono un’eccellente catechesi e formazione alla fede».
Purtroppo, però, vi sono anche siti in cui i temi legati alla fede sono affrontati con superficialità e polarizzazione. Inoltre, «in un mondo sempre più digitale, come evitare di rimanere prigionieri della logica della conservazione e liberare invece energie per nuove forme di esercizio della missione?».
Molti sono i giovani che hanno abbandonato gli spazi fisici della Chiesa. Occorre cercare modi nuovi per coinvolgerli e offrire loro proposte significative.
Da qui le proposte che il Sinodo rilancia alle comunità ecclesiali, nel segno del «creare reti collaborative » fra quanti testimoniano i valori cristiani nell’ambiente digitale, aprendosi anche a tutti coloro che collaborano a cause comuni per la promozione della dignità umana e la cura della casa comune.
«Proponiamo – conclude il documento sinodale – che le Chiese offrano riconoscimento, formazione e accompagnamento ai missionari digitali già operanti, facilitando anche l’incontro tra di loro».