Dare voce al bene si può, le “buone notizie” sono in piazza
Dare voce al bene si può, le “buone notizie” sono in piazza La buona notizia – è il caso di dirlo – viene da Forlì, dove un paio di settimane fa il vescovo Livio Corazza ha inaugurato un singolare progetto, chiamato appunto “Good News”
Un luogo di ascolto e di informazione gestito dalla Chiesa locale nella piazza principale della città, dove poter incontrare persone e promuovere le iniziative di evangelizzazione, cultura e carità della diocesi.
La buona notizia – è il caso di dirlo – viene da Forlì, dove un paio di settimane fa il vescovo Livio Corazza ha inaugurato un singolare progetto, chiamato appunto “Good News” (buone notizie). Si tratta di un punto di incontro finalizzato a fare della comunicazione ecclesiale un’occasione di incroci faccia a faccia, nel cuore della vita cittadina, per fuggire alla tentazione di abituarsi alla distanza e alla virtualità portate agli eccessi dalla pandemia.
Ad ospitare la nuova esperienza è una storica edicola nell’angolo di piazza Saffi, donata alla Chiesa forlivese dal giornalista Alessandro Rondoni, direttore dell’Ufficio comunicazioni della Diocesi di Bologna e della Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna. Al posto di giornali e riviste, persone e pubblicazioni messe a disposizione dagli uffici pastorali, a cominciare da quello per le comunicazioni e dalla Caritas.
Responsabile dell’attività di “Good News” sarà infatti don Giovanni Amati, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Forlì-Bertinoro, con il supporto operativo della segreteria della Caritas.
Nel tagliare il nastro e benedire i primi passi dell’iniziativa, mons. Corazza ha evidenziato il momento particolare in cui essa si colloca. “Alla fine di questo primo anno di cammino sinodale, dove abbiamo incontrato più di cinquecento gruppi – ha detto il vescovo – sentiamo ancora di più la necessità di uscire, di incontrare e ascoltare le persone e abbiamo ora la possibilità di questo punto di visibilità nella piazza centrale di Forlì, un luogo aperto alla città e per l’attenzione alle persone bisognose”.
E fra le necessità che si registrano oggi c’è anche quella di ricevere “buone notizie”, eventi e opportunità in controtendenza rispetto allo scetticismo e al pessimismo dilaganti. In mezzo a tanta negatività, è una vera missione dare voce al bene presente e accostarsi agli altri abbassando le difese.