L’effetto della pandemia sui Media della Chiesa italiana

L'effetto della pandemia sui Media della Chiesa italiana L’irrompere del Coronavirus ha radicalmente modificato l’intero panorama mediatico

Stravolti e sfidati, ma anche rafforzati. Si può riassumere con questi tre aggettivi, in progressione, l’impatto della pandemia sui media della Chiesa italiana, presenti su tutti i fronti della comunicazione: da quella cartacea al digitale, passando per l’offerta radio-televisiva. L’irrompere del Coronavirus ha radicalmente modificato l’intero panorama mediatico.

Il quotidiano Avvenire, RadioInBlu, Tv2000, l’agenzia Sir non fanno eccezione. Così, mentre il lockdown generale faceva crollare la diffusione della carta stampata, crescevano in maniera esponenziale gli accessi alle edizioni digitali dei giornali. Una scelta su cui ha puntato anche Avvenire, aprendo gratuitamente la sua app dai primi giorni del contagio fino alla fine di maggio 2020, guadagnando 30mila nuovi utenti.

Per restare sul quotidiano dei cattolici, l’anno trascorso ha visto anche nuovi inserti e collaborazioni diocesane. Con le sue 107mila copie giornaliere diffuse, le rilevazioni definitive sul 2020 lo collocano in quarta posizione a livello nazionale. Un risultato lusinghiero, confermato nei primi mesi del 2021.

Di assoluto rilievo è anche il bilancio di Tv2000. L’anno si è chiuso con una media giornaliera di ascolti che ha superato l’1 per cento, quasi il 20 per cento in più del 2019. Si tratta del miglior risultato di sempre, che colloca la televisione diretta da Vincenzo Morgante al 15esimo posto dei canali nazionali rilevati da Auditel. Se i programmi religiosi costituiscono l’offerta di punta dell’emittente, non va trascurato il fatto che Tv2000 è l’unica televisione generalista che – in totale controtendenza – non ha ridotto le proposte culturali e di divulgazione. Dal 24 gennaio 2021, poi, due nuovi tg coprono la giornata di domenica, alle 18,30 e alle 20,30.

Numeri record anche per l’agenzia di stampa Sir (www.agensir.it) che nel 2020 ha visto aumentare gli utenti singoli del 74 per cento rispetto all’anno precedente. Quasi triplicati i contatti se si guarda in particolare al periodo del lockdown più duro.

Per tutti, poi, è cresciuto il pubblico sui social media e l’attenzione da parte dei media “laici”, nazionali e internazionali. Le ragioni di tanto successo sono dovute a diversi fattori. Fra questi, un peso certamente ce l’ha l’autorevolezza raggiunta grazie a uno stile comunicativo improntato a serietà e serenità, che porta a narrare la vita del Paese senza usare linguaggi di divisione ma alimentando la «cultura dell’incontro» tanto cara a papa Francesco.