Europa unita fonte di diritti
Europa unita fonte di diritti Bisogna ritornare allo spirito dei fondatori i che vedevano nell’Europa unita la ragione della pace e la fonte dei diritti umani
“Europa, casa o fortezza?”. Questo interrogativo fu posto come titolo di un incontro di studio delle chiese e politici cristiani che si tenne a Roma nel 1992 presso la tavola valdese. L’assise si concluse con la denuncia di una tendenza a esclusioni e restrizioni indebite nella legislazione europea allora in atto verso le migrazioni.
Oggi tutta questa problematica si ripropone in termini più pressanti e pesanti, con ampiezza maggiore e soprattutto con durezza di opinioni (chiusure, cordoni sanitari, progetti di muri ecc.).
La polemica su “Europa, dove sei?” da tempo avviata in Italia va preceduta dalla domanda “Europa, chi sei?”. Al riguardo non hanno dato un buon segnale i responsabili ai vertici europei nel loro recente sopralluogo (marzo 2020), ai confini d’Europa per le decine di migliaia di siriani spinti dalla Turchia verso l’Europa e respinti violentemente dalla Grecia con l’impiego di polizia antisommossa da ambo le parti e con l’esercito, sostenuti dalle squadriglie di Alba Dorata.
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha parlato di “solidarietà” (quale?) e dichiarato la Grecia “scudo dell’Europa”; David Sassoli presidente del Parlamento Europeo di “ordine” (con la polizia?) e infine Charles Michel, presidente del Consiglio d’Europa, ha accennato a “interventi” (aumentare i già decisi 6 miliardi di euro alla Turchia per bloccare i quasi tre milioni di siriani alle porte d’Europa).
Se è impossibile accettare ricatti sulla pelle di una popolazione non responsabile e indifesa, non è certamente positivo avere un’Europa che si appresta a inviare forze aeree e navali per un problema politico che nella sua sostanza è un fatto umanitario e di diritto internazionale.
E allora bisogna ritornare allo spirito dei fondatori i che vedevano nell’Europa unita la ragione della pace e la fonte dei diritti umani. Nel suo primo discorso come presidente Ue la von der Leyen non aveva forse detto essere suoi primari obiettivi l’ambiente e i diritti?
Ricordiamo le motivazioni profonde che guidarono i tre Padri fondatori: laici impegnati, cristiani convinti, europeisti ante litteram.
Per i tre cito Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio dei Ministri negli anni 1949-1963, che dichiarava: “Io affermo che all’origine di questa civiltà europea si trova il Cristianesimo. Non intendo con ciò introdurre un principio confessionale esclusivo nell’apprezzamento della nostra storia. Soltanto voglio parlare del retaggio europeo comune, di quella morale unitaria che esalta la figura e la responsabilità della persona umana col suo fermento di fraternità evangelica, col suo culto del diritto ereditato dagli antichi, col suo culto della bellezza affinatasi attraverso i secoli, con la sua volontà di verità e di giustizia acuita da una esperienza millenaria”.
Questi valori vanno recuperati per non restare imprigionati e immiseriti dal predominio dell’economia e della finanza e per dare invece precedenza alla persona umana in se stessa e nei suoi inalienabili diritti-doveri personali e sociali. Altrimenti resteranno ancora sospese le domande di papa Francesco: “Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo Europa, terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo Europa, madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?” (discorso in occasione della consegna del premio Carlo Magno, 6 maggio 2016.)