Universale destinazione dei beni
Universale destinazione dei beni Come recita il Catechismo: “L’autorità politica ha il diritto e il dovere di regolare il legittimo esercizio del diritto di proprietà in funzione del bene comune”
Continuiamo a parlare di proprietà privata. “L’autorità politica ha il diritto e il dovere di regolare il legittimo esercizio del diritto di proprietà in funzione del bene comune”.(Catechismo della Chiesa Cattolica n.2406)
Questo riferimento all’autorità politica mi dà lo spunto per due considerazioni.
La prima riguarda uno slogan abbastanza diffuso in un recente passato da una certa parte politica: “La proprietà privata è un furto”. Abbiamo appena visto che non è assolutamente vero.
La proprietà privata, se legittimamente procurata e detenuta, è un diritto sacrosanto e come tale va tutelato e regolamentato.
Nello stesso tempo, però, occorre tenere presente che è Dio che ci ha donato tutti i beni di cui possiamo disporre. Tutti, allora, abbiamo il dovere di avere sempre presente la destinazione universale dei beni del creato e il migliore uso della nostra libertà consiste nell’amministrarli con giustizia, amore e attenzione anche verso le necessità degli altri uomini, nostri fratelli.
La seconda considerazione riguarda il dovere per i cittadini di obbedire alle giuste leggi che l’autorità civile emana per soddisfare e organizzare i diritti e i bisogni collettivi.
La prima fra queste leggi è quella che impone di pagare le tasse. Non pagare le tasse è un furto? Sì! E’ una mancanza grave verso la comunità intera, è un privare le pubbliche autorità di quei mezzi necessari per il buon funzionamento della pubblica amministrazione, che ha importanti compiti da svolgere e che non può operare senza adeguate risorse.
I pubblici poteri hanno il diritto di imporre imposte. Gesù stesso lo ha riconosciuto quando ha detto:“Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio.” (Mc 12, 13-17).
Dicendo questo, ha riconosciuto a Cesare il diritto di chiedere un tributo, ma gli ha anche imposto di determinare bene quello che è suo, rispetto a quello che è di Dio o dei singoli individui.
Una autorità pubblica prepotente, vessatoria, corrotta, perde la sua legittima autorità e diventa dannosa per l’intera comunità.
Non solo, all’Autorità o meglio ancora agli uomini che esercitano l’autorità, per il fatto stesso di essere responsabili del bene comune, spetta anche il compito di emanare leggi giuste ed eque, dove ai doveri dei cittadini siano contrapposti anche quelli della Pubblica Amministrazione.
Lo Stato ha il diritto di imporre le tasse, ma ha poi il dovere di spendere bene le somme ricevute.
Il cittadino ha il dovere di pagare le imposte, ma ha anche il diritto di ricevere servizi adeguati.
Entrambi: Stato e cittadini devono rispettare le leggi e comportarsi in modo onesto e corretto. Per esempio, non è corretto evadere le tasse, ma non è corretto né morale, che uno Stato imponga ai suoi cittadini di pagare puntualmente quanto dovuto, e poi lo Stato non faccia altrettanto quando è debitore verso alcuni suoi cittadini, non pagandoli con la stessa puntualità che pretende da loro.
Rientrano nelle mancanze gravi contro il settimo comandamento anche: la corruzione (pagare qualcuno per avere fraudolentemente un beneficio indebito), la concussione (sfruttare la propria posizione di pubblica autorità per pretendere un compenso non dovuto) e l’usura (pretendere dai propri debitori interessi esagerati). Sono fatti purtroppo abbastanza frequenti nella società odierna e sono fonte di ingiustizie e disagi per molti.
Facciamo molta attenzione su questi punti. Oggi è d’uso parlare di anti-corruzione, ma non illudiamoci di fare diventare oneste le persone disoneste, solo attraverso controlli e/o leggi punitive.
Occorre ricominciare ad educare le coscienze a riscoprire il valore essenziale e primario della giustizia verso tutti e occorrono testimoni che dimostrino ai giovani che vivere correttamente si può e fa stare bene. Una coscienza retta non ha bisogno di leggi che vietino i comportamenti scorretti, sa già quello che è lecito fare e quello che è non è lecito.
Come potremmo vivere meglio con maggiore serenità se ognuno rispettasse i diritti e le cose degli altri, se le autorità, private e pubbliche, fossero oneste e corrette, se stato e cittadini osservassero le leggi.
(Continua)