Giangrandi: “Diciassette milioni per il restyling del Roverella sono un’esagerazione”

I dubbi sulla riqualificazione del palazzo e sulla destinazione d'uso

il rendering dell'intervento di riqualificazione

Marco Giangrandi, capogruppo di Cesena Siamo Noi, pone dubbi sul costo della riqualificazione del palazzo e la sua destinazione d’uso

L’opera più onerosa realizzata dal Comune con i fondi Pnrr

In queste settimane è tornato alla ribalta il progetto di riqualificazione del palazzo Roverella. Si tratta di un’opera di rigenerazione urbana evidentemente necessaria, ma sulla quale aleggiano troppe ombre, a cominciare dall’investimento – secondo noi troppo esoso – che servirà per il restyling radicale dell’edificio. 

Con uno stanziamento complessivo di ben 17 milioni di euro, infatti, si tratta dell’opera in assoluto più costosa realizzata nel nostro comune con i fondi del Pnrr

Una struttura appartenente all’Asp

I dettagli del progetto non sono così chiari, visto che questo tema è stato scarsamente dibattuto in città, ma quella cifra ci sembra obiettivamente esagerata. 

Parliamo, lo ricordo, di una struttura appartenente all’Asp che, come noto, è una partecipata del comune di Cesena. Pertanto, trattandosi di un bene pubblico, bisognerebbe ragionare con un senso di responsabilità che, in questo caso, non vediamo, come se i fondi del Pnrr non fossero soldi della collettività. 

Parte degli alloggi da destinare agli studenti universitari

Nella fase iniziale del progetto ci avevano raccontato che l’edificio sarebbe stato utilizzato per le famiglie poco abbienti della città e, invece, con il solito trasformismo, siamo venuti a sapere che parte degli alloggi saranno riservati agli studenti dell’università. Una promiscuità che ci pare un po’ bizzarra e anche dettata dalle critiche piovute ripetutamente su questa amministrazione, incapace in questi anni di dare risposte concrete alle esigenze degli oltre seimila iscritti all’ateneo cesenate. La sensazione è che, non sapendo gestire il problema nella sua complessità, il Comune stia provando a percorrere la strada degli ‘alloggi diffusi’, tamponando alla meno peggio questa carenza. 

Una richiesta di chiarimenti

In ogni caso, già a partire dai prossimi giorni, chiederemo spiegazioni sulla vera destinazione d’uso dell’edificio e sulle ragioni di quell’investimento così elevato. Senza dimenticare il ‘peccato originale’ di questa opera, ovvero l’abbattimento scriteriato di due enormi tassi ultra-centenari che, come Cesena Siamo Noi, abbiamo aspramente criticato nelle fasi iniziali del progetto. 

Marco Giangrandi (capogruppo Cesena Siamo Noi)