Savignano di Rigo in festa con e per i suoi vescovi

Ieri domenica 3 novembre Messa in commemorazione del vescovo Antonio Tani, celebrata dal vescovo emerito monsignor Giovanni Tani. Il ricordo del nunzio Pietro Sambi 

La gratitudine e la commozione, oltreché un numero di persone che mai si è visto negli ultimi anni, hanno reso vibrante la cerimonia che si è svolta domenica 3 novembre presso la chiesa di San Matteo a Savignano di Rigo. 

A Savignano di Rigo il ricordo di tre vescovi originari della stessa terra

Ieri, domenica 3 novembre, a Savignano di Rigo è stata celebrata la Messa in commemorazione del vescovo Antonio Tani. A celebrala con parole affettuose e per nulla di circostanza è stato il vescovo emerito di Urbino, monsignor Giovanni Tani, parente del presule vissuto tra il 1888 e il 1966 e nato nel piccolo paese che domenica si è stretto eccezionalmente intorno alla chiesa, dove campeggia ancora l’altare di pietra da lui donato per il suo 50° anno di sacerdozio. Nell’occasione è stato ricordato anche il nunzio apostolico monsignor Pietro Sambi.

Festa anche per i 40 anni di sacerdozio di don Emanuel Murmu

Hanno risposto al richiamo persone del paese ma, soprattutto, gente venuta da Cesena e da Rimini che ha continuato a coltivare le proprie radici. Ma cosa lega i tre vescovi che si sono idealmente congiunti nella cerimonia? Tutti è tre sono nati nel comune di Sogliano al Rubicone. Un fatto del tutto eccezionale che questo piccolo territorio abbia dato alla Chiesa ben tre vescovi. Oggi alcuni dei borghi d’origine dei tre presuli sono ormai del tutto spogli della popolazione, emigrata altrove già dagli anni della chiusura delle miniere che fino agli anni ‘60 hanno dato sostegno alle famiglie, ma le radici di chi se n’è andato sono ancora salde. Lo ha ben compreso don Maurizio Macini, parroco di Montescastello, Rontagnano e Serra Tornano, che ha rappresentato l’anima delle ricorrenza e della sua organizzazione. Parole d’affetto del vescovo anche per i 40 anni di sacerdozio di don Emanuel Murmu, da anni parroco della vicina Perticara che spesso, come anche domenica, si presta ad accudire la piccola comunità di Savignano di Rigo. Accanto a lui e al vescovo Giovanni Tani, ha servito la messa il diacono Quinto Bernardini, anch’egli nato a Savignano di Rigo, vissuto bambino e adolescente nel fondo a mezzadria dei genitori e oggi diacono presso la parrocchia di San Vito nel territorio del Rubicone.

L’animazione musicale della corale di Gualdo

La ricorrenza ha sollecitato l’opera volontaria di tante persone che si sono occupate di rendere le chiesa all’altezza dell’evento. In finale tutti i partecipanti, guidati dalla corale di Gualdo (che ha conferito altra emozione alla cerimonia), si sono uniti in un canto a gola spiegata che pareva non volesse finire. E dopo si è svolto  un momento conviviale presso l’unico esercizio pubblico del paese dove le voci che si sono levate (compresa quella del vescovo), questa volta in coro profano, hanno intonato a gran voce “Romagna mia”. Chissà se il tutto sarà l’avvio di una nuova stagione per la chiesetta che ha vissuto tanti giorni bui.