Cesena
Anna Frank incontra Zef al liceo Righi
Il progetto “Scritture e scene d’infanzia” arriverà venerdì 21 aprile al Liceo Righi di Cesena. Creato nel 2021 da Cira Santoro, responsabile del settore Teatro per le giovani generazioni di Ater Fondazione, e da Federica Iacobelli, scrittrice e sceneggiatrice e direttrice della collana I gabbiani, in collaborazione con Emanuela Rea, responsabile di teatro ragazzi per Atcl, nell’ambito del progetto destinato agli adolescenti “Generazioni a teatro”, propone un format di riflessione sulla scrittura e la produzione teatrale per le giovani generazioni.
Da sempre sostenuto dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna con il patrocinio di Agis nazionale, quest’anno il progetto si arricchisce della collaborazione dell’Ambasciata e del Consolato generale del Regno dei Paesi Bassi in Italia, nell’ambito del progetto “Futuro Presente. Cultura giovanile tra Paesi Bassi e Italia”.
La scuola fa sapere che vi parteciperanno oltre cento ragazzi del Liceo cesenate. L’incontro, che verrà trasmesso in streaming sulle pagine Facebook degli organizzatori, offrirà ai ragazzi la possibilità di dialogare con Ad de Bont, prestigioso autore olandese che presenterà il suo testo teatrale “Anne e Zef”. Saranno presenti, oltre all’autore, Bas Ernst, attaché culturale dell’Ambasciata dei Paesi Bassi in Italia, Federica Iacobelli, e Herman van der Heide, esperto di letteratura olandese trapiantato in Italia. L’incontro sarà accompagnato dalla lettura di alcune parti del testo a cura della compagnia Alchemico 3, guidata da Michele di Giacomo.
Il testo immagina l’incontro tra l’anima di Anna Frank e quella di Zef, un ragazzo di origini albanesi ucciso nel suo paese per la “vendetta di sangue” e sarà spunto di riflessione per parlare assieme ai ragazzi di vite spezzate, violenza, ingiustizia, ma soprattutto di amore per la vita, anche quando questa sembra impossibile o difficilissima.
“Per la nostra scuola – spiega in una nota la dirigente del Righi Lorenza Prati – è un vero onore ospitare un incontro tanto prestigioso e tanto significativo non solo per il mondo del teatro e della cultura, ma anche e soprattutto per la riflessione e la formazione dei nostri ragazzi. I giovani italiani del 2023, apparentemente, non hanno nulla in comune con Anne e Zef, perseguitati per ragioni razziali, politiche e culturali, ma in realtà condividono le loro stesse ansie, le loro stesse paure e, fortunatamente, il loro stesso amore per la vita. Se ci pensiamo, anche noi usciamo da due anni di reclusione in cui i rapporti si sono sclerotizzati, il distanziamento sociale è diventato un valore e il mondo fuori faceva paura. Questo testo però insegna che la vita deve continuare e la voglia di esserci e di essere sé stessi può rivelarsi preziosa per le esperienze più disparate e, apparentemente, lontane. In fondo è questo che giorno dopo giorno cerchiamo di insegnare ai nostri ragazzi”.