Lutto
Attentato in Congo, bandiera a mezz’asta a palazzo Albornoz
Il cordoglio dei sindaci italiani per l'ambasciatore Luca Attanasio
Esposizione a mezz'asta della bandiera italiana sulla facciata del Palazzo comunale di Cesena. È quanto ha disposto per le giornate di oggi e domani la Presidenza del Consiglio dei Ministri in segno di lutto per la scomparsa dell'ambasciatore d'Italia nella Repubblica Democratica del Congo, Luca Attanasio, e del carabiniere Vittorio Iacovacci, rimasti uccisi in un attentato avvenuto a Goma.
“Due servitori dello Stato, l'ambasciatore italiano a Kinshasa, Luca Attanasio, e il carabiniere Vittorio Iacovacci – commenta il Sindaco – sono stati brutalmente assassinati insieme al loro autista, Mustapha Milambo, in un attacco terroristico a un convoglio internazionale nel parco dei Virunga, nella parte orientale della Repubblica democratica del Congo. Episodi di questo tipo ci addolorano e ci feriscono nel profondo, oltre a rappresentare un attacco ai valori che sono alla base della nostra civile convivenza. Noi tutti siamo vicini alle famiglie delle vittime, all’Arma dei Carabinieri e all’intero corpo diplomatico”.
Già nella giornata di ieri, lunedì 22 febbraio, il presidente dell’Anci Antonio Decaro aveva rivolto un invito in questo senso a tutti i Sindaci italiani: “La brutale esecuzione dell’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo, Luca Attanasio, di Vittorio Iacovacci, il carabiniere della sua scorta, e di Mustapha Milambo, l'autista che li accompagnava, ha lasciato sgomenti tutti gli italiani. Ed è a nome di tutti gli italiani, per onorare la memoria di questi uomini e il lutto che ha colpito le loro famiglie, che chiedo a tutti i sindaci italiani di esporre la bandiera a mezz’asta, domani. Sull’esempio di quanto deciso dal sindaco di Limbiate, il Comune in cui Attanasio era nato, e associandoci all’intenzione di tutti i rappresentanti delle istituzioni nazionali, manifestiamo insieme, come un’unica comunità, la nostra partecipazione alle famiglie che hanno perso i loro cari e la nostra appartenenza al Paese del quale Attanasio e Iacovacci erano leali servitori”.
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