Breve viaggio accanto al fiume, tra Martorano e Ronta. “Il peggio sembra essere passato”

“Si è abbassato di due metri, rispetto a questa notte”. Il soggetto è sottointeso. Lo sguardo di chi guarda questo pezzo di campagna che dal Cesenate si allunga verso il Ravennate, questa mattina, forse, è un poco sollevato dal pensiero che il peggio sembra essere passato.

Siamo accanto al fiume Savio, nel tratto tra Martorano e Ronta di Cesena. La via Ravennate è poco frequentata considerando l’ora di prima mattina. L’allerta rossa invita tanti a non mettersi in strada. Il cielo è grigio e i pensieri assomigliano troppo a quelli del maggio 2023. Anche il cappellino antipioggia è lo stesso, solo macchiato da uno schizzo di fango che non era solo fango. Le acque fangose hanno da poco oltrepassato il centro città, con il ponte Vecchio e il ponte Nuovo e ora corrono veloci verso il mare. “Che fortunatamente riceve bene la massa d’acqua, ma deve vedere a Matellica come spinge la fiumana”, sono le parole di Giuseppe Fusconi, che da San Martino in Fiume dove abita, sta costantemente monitorando il livello del Savio. I ricordi del maggio 2023 sono ben nitidi, oltre le fotografie che ancora sono nella galleria del cellulare: “Il livello è stato decisamente più basso rispetto a maggio dello scorso anno – prosegue Fusconi – . Vede quelle piante, oltre alla pista ciclabile? Lo scorso anno, quegli alberi di albicocche e pesche erano quasi completamente sommersi. Sembravano piante di fagiolini…”. Che sia stata una notte difficile per i tanti che abitano a ridosso del fiume lo conferma anche la signora Anna Cacchi: “All’1 è stato il momento più preoccupante. Il livello è diminuito con il calo di intensità della pioggia”. Il pluviometro installato sul pilone del ponte di via Torino, tra Martorano e Pievesestina, segna una netta diminuzione del livello dell’acqua.

La zona di Martorano fino a Ronta ancora una volta è tra le più coinvolte dal maltempo che sta colpendo duro la Romagna. Le scene del 17 maggio 2023 sono ben impresse nella memoria, e per fortuna restano lì. Se in via Ficchio lo scorso anno una ‘staffetta umana’ accompagnava l’acqua del vicino fiume fino agli scarichi della Ravennate, quest’anno le villette a schiera e le palazzine con garage interrati si sono premuniti di paratie e sacchi. Che hanno tenuto.

Il manto stradale della Ravennate che collega il Cesenate con la campagna Ravennate è segnato dalle forti piogge e il fenomeno dell’acquaplaning è insidioso. A bordo strada i fossi sono alti e gli ingressi delle case sono messi in protezione con sacchi e paratie in legno. Vi transitano mezzi di pronto intervento con lampeggianti, un camion con autobotte e furgoni con transenne. Le auto a bordo strada sul cavalcavia che a Ronta ‘scavalca’ l’autostrada dicono di una messa in sicurezza degli automezzi. Lo sguardo arriva alle serre all’inizio di via Masiera, a Ronta nell’intersezione con la via Ravennate: lì lo scorso anno i coniugi Sauro Manuzzi e Palma Maraldi hanno perso la vita, travolti e trascinati dall’acqua. Vi scorre il fosso davanti, alto, certo, ma con margine prima di arrivare al manto stradale. Così non fu la sera del 16 maggio 2023…

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