Cesena
Gli studenti del liceo “Monti” ieri sera in scena al “Bonci”
Teatro quasi esaurito, ieri sera, al teatro “Bonci”: non si esibisce però una compagnia professionistica, non ci sono grandi nomi del panorama internazionale. Il motivo per cui centinaia di persone si sono radunate nel teatro comunale è per assistere all’esito del laboratorio teatrale del Liceo “Vincenzo Monti”, nelle sue tre anime: Liceo classico, delle Scienze umane ed Economico-sociale.
Da dieci anni il “Monti” porta avanti un progetto teatrale che unisce allo sviluppo delle tematiche tipiche del teatro, quali la postura, la capacità di recitare in pubblico, le tecniche base della recitazione, un diverso e più ampio compito: un’apertura verso il mondo, sia nei confronti delle persone con disabilità sia nei confronti dei carcerati. Da dieci anni, infatti, grazie all’opera della regista Sabina Spazzoli, il Liceo collabora con il coordinamento “Teatro carcere”, che si serve del teatro come strumento per il reinserimento di persone che, temporaneamente recluse, potranno ritornare alla società anche grazie a iniziative come questa.
Il laboratorio teatrale 2022-23 si sarebbe dovuto concludere il primo giugno, con lo spettacolo al “Bonci”. L’alluvione, fra i tanti danni che ha fatto, ha anche impedito che lo spettacolo venisse rappresentato. Grazie alla disponibilità di Comune e Ert, al Liceo è stata concessa una nuova data, quella, appunto, di ieri, sabato 28 ottobre. Così, dopo un mese di prove, gli studenti del “Monti” si sono potuti esibire di fronte a un numerosissimo pubblico, formato da parenti, amici, compagni di scuola, insegnanti.
Lo spettacolo, “Città sul filo”, muove da due principali spunti: da una parte, il riferimento al teatro classico, e in particolare agli “Uccelli” di Aristofane (V secolo a. C.), le avventure di due ateniesi che vogliono fondare una nuova città, fra gli uccelli, disgustati dal modo di vivere degli esseri umani, e le “Città invisibili” di Italo Calvino, di cui ricorrono i cento anni della nascita, rivisitazione dei viaggi di Marco Polo. Il laboratorio teatrale non si limita a mettere in scena testi già scritti: la particolarità è che sia gli insegnanti curatori del progetto (Giovanna Casalboni, Daniela Romanelli, Paolo Turroni), sia gli studenti stessi intervengono, scrivono, rielaborano, aggiungono; a volte anche con l’intervento dei carcerati, perché in contemporanea al laboratorio al “Monti” la regista Sabina Spazzoli cura lo stesso spettacolo con i detenuti di Forlì, e alcuni testi sono stati scritti da loro.
“Città sul filo”, nel corso dei mesi, si è colorata di nuove suggestioni: la guerra in Ucraina, l’alluvione, il conflitto in Medio Oriente hanno dato nuova drammatica attualità alle parole dei personaggi, riflettendo sul possibile destino umano. Numerosissimi i partecipanti, che elenchiamo qui in ordine alfabetico, ricordando che sono studenti di tutti e cinque gli anni della scuola: Dora Akitunde, Laura Asirelli, Emily Baldini, Giovanni Bauleo, Giulia Benvenuti, Alberto Bianchi, Lucia Bonaldo, Greta Boni, Benedetta Brighi, Gioia Maria Busco, Zyanya Casadei, Lucia Desolda, Alice Drudi, Alessandro Gasperini, Elena Gasperoni, Federica Gobbi, Valentina Lombardi, Sarah Jane Lucchi, Arianna Magnani, Gabriele Maraldi, Johannes Merschmann, Emma Mingozzi, Noemi Morigi, Francesca Neri, Greta Peroni, Federico Pesaresi, Anna Pistoia, Aurora Savadori, Camilla Savini, Elsa Lita Scarpa, Giada Sgariglia, Edoardo Sirotti Gaudenzi, Francesca Suzzi, Sofia Toni, Margherita Valzania, Viola Vici, Mattia Maria Zampaglione. Si segnala la presenza di Giulia Magnani, ex studente del Liceo, che ha partecipato alla recitazione e svolto il compito di aiuto regista. Le scenografie, belle e suggestive nella loro semplicità, sono state realizzate da Stefano Camporesi.
Uno spettacolo breve (poco più di un’ora), ma che ha emozionato e persino commosso il folto pubblico presente: oltre all’impegno di docenti e studenti, il laboratorio si è potuto svolgere grazie all’attività del personale della scuola (personale Ata e di segreteria, Dirigente amministrativa), lo staff di Ert e del Teatro “Bonci”, il Rotary Club di Cesena. Prima dell’inizio dello spettacolo, la dirigente scolastica Simonetta Bini, che ha sempre seguito con attenzione il progetto, ha ricordato al pubblico: «Questa sera nessuno è professionista, ma sono tutti protagonisti», ed è un’espressione che sintetizza al meglio la riuscita alchimia del progetto, che sicuramente ha lasciato in spettatori e attori il bel ricordo di un cammino condiviso e di un esito qualitativamente di tutto rispetto.