Cesena
I Popolari per Cesena sono critici verso i progetti approvati con Carta Bianca
Sono usciti da poco i risultati dell’iniziativa Carta Bianca 2017, promossa dell’amministrazione comunale per raccogliere alcune proposte da parte dei quartieri e dei cittadini da inserire a bilancio per una realizzazione nel breve periodo (2018-2019).
Rispetto alla omonima iniziativa del 2016 riconosciamo che ci sono state delle migliorie, a partire della comunicazione con i quartieri, che ha permesso quindi una migliore organizzazione e partecipazione degli stessi alla prima fase (richiesta di progetti) e alla seconda fase (votazione dei progetti), e al
“Tuttavia come Popolari per Cesena, in un momento di forte disintermediazione anche politica,
“Nella prima fase – aggiungono Gilberto Zoffoli, Eugenio Fantozzi e Tommaso Pirini che hanno firmato il testo – ossia la presentazione delle richieste dei cittadini all’amministrazione comunale, crediamo sia molto importante perché permette di raccogliere quelle esigenze che talvolta non raggiungono i quartieri per vari motivi. Questo permette all’amministrazione di avere una maggiore consapevolezza capillare sulle esigenze del territorio, in particolare periferico. Mentre
“Inoltre -scrivono – a nostro parere vanno tutelate anche le richieste delle minoranze, magari che non riescono a raccogliere tanti voti perché in poche persone o in luoghi isolati. Queste esigenze non sono certo meno prioritarie di quelle centrali che riguardano una parte maggiore della cittadinanza.
Infine le richieste all’amministrazione comunale: “incontri preliminari con i singoli quartieri per evidenziare le criticità; incontri con tutti i quartieri (previsti dal regolamento) insieme per valutare le singole problematiche in un’ottica di insieme che possa permettere una migliore gestione dei fondi tenendo presente la città tutta; la messa a disposizione di una cifra annuale per quartiere (100.000-200.000?) sufficiente ad ottemperare alle piccole opere; ed infine, di tenere in considerazione la manutenzione. Perché quando si effettua un’opera, dalla piccola aiuola, alla grande piazza con suppellettili vari, va previsto un fondo per il suo mantenimento negli anni successivi, altrimenti si va inevitabilmente incontro al degrado”.