Il podologo, una giornata dedicata per una professione da valorizzare

Domani, domenica 8 ottobre, ricorre la Giornata internazionale della Podologia, istituita dalla International Federation of Podiatrists, fondata nel 1947, per promuovere la podologia in tutto il mondo.

In Italia, la figura professionale è stata istituita da un DM del 1994, che definisce il podologo come “l’operatore sanitario che in possesso del diploma universitario abilitante, tratta direttamente, nel rispetto della normativa vigente, dopo esame obiettivo del piede, con metodi incruenti, ortesici ed idromassoterapici, le callosità, le unghie ipertrofiche, deformi e incarnite, nonché il piede doloroso” 

Per essere abilitati all’esercizio della professione – stabilisce lo stesso Decreto – occorre il diploma universitario di podologo. 

Oggi la figura professionale del podologo è inserita all’interno del “multi-ordine” delle professioni sanitarie, che è unico per le province di Forlì-Cesena e Rimini. Un albo che a livello locale conta una quarantina di iscritti, e il cui responsabile territoriale è il podologo cesenate Marco Novelli. 

Il piede diabetico rappresenta la problematica più conosciuta – e con forte impatto negativo in termini sia economici che sociali – che il podologo quotidianamente si trova ad affrontare. Le recenti linee guida per la gestione del piede diabetico sottolineano l’importanza della presenza del podologo all’interno dell’equipe medico-sanitaria per la cura di questa patologia, al fine di scongiurare eventi disabilitanti quali ulcerazioni (che possono arrivare all’amputazione) riducendo conseguentemente la spesa sanitaria. A questo grande capitolo si aggiungono quadri patologici a carico del piede nei quali il podologo può agire efficacemente con i mezzi di propria competenza: derivanti da malattie reumatiche, neurologiche, geriatriche, pediatriche, dermatologiche e oncologiche.

Altri ambiti di applicazione di recente istituzione sono rappresentati dalla biomeccanica, dalla terapia ortesico-plantare su misura, dalla podologia riabilitativa e dalla podologia dello sport, che vedono un sempre maggior numero di professionisti specializzarsi mediante percorsi universitari post-laurea. 

 

“In completo accordo con la Cda nazionale Podologi e il suo presidente Vito Michele Cassano – sottolinea il presidente Novelli – ci preme sottolineare la necessità di poter progredire nell’ammodernamento di un profilo professionale ormai fermo da circa 30 anni, in modo tale da poter adeguare la formazione universitaria e lo stesso profilo professionale agli standard europei ed extracomunitari più elevati. 

Inoltre, riteniamo necessario l’adeguamento del profilo professionale e contestualmente la valorizzazione professionale ridefinendo il perimetro delle competenze, attraverso all’istituzione della laurea magistrale a ciclo unico in Podiatria, sull’esempio dell’esperienza delle altre nazioni europee”.

 

Nella foto, il segretario dell’ordine territoriale Paolo Brunetti e il presidente Marco Novelli.