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Il questore al Rotary: "In calo i reati a Cesena. Qui si vive meglio che in altre città"

“Il nostro compito - ha evidenziato Mastromattei - è quello di attuare le strategie elaborate con la prefettura con cui c’è una costante collaborazione”. Poi aggiunge: "Mi avete conquistato, da abruzzese. In Romagna c'è gente molto accogliente"

Da sinistra, il presidente del Rotary club Cesena, Norberto Fantini, e Claudio Mastromattei, questore di Forlì-Cesena

“Qui si vive bene, meglio che in altre località limitrofe. Non siamo un'isola felice, ma siamo messi molto bene. Non abbiamo bisogno dell'esercito, anche se ogni tanto qualcuno lo paventa”.  Una valutazione positiva, che  non nasconde le problematiche di sicurezza del territorio cesenate, quella del questore di Forlì-Cesena Claudio Mastromattei, ospite la scorsa settimana di una conviviale  del Rotary club Cesena. Che subito aggiunge: "Mi avete conquistato, da abruzzese. In Romagna c'è gente molto accogliente". 

Introdotto dal presidente dell’annata in corso, l’ingegner Norberto Fantini, il questore - accompagnato dal vicario Silvia Gentilini - ha evidenziato il numero in calo dei reati registrati e Cesena (2.240 nel 2024, contro i 2.635 nell’analogo periodo del 2023) dove sono i furti la parte preponderante (a Cesena 864 nel 2024 contro i 1.097 nel 2023).  Tante anche le frodi informatiche, una delle voci in crescita: 240 nel 2023, 276 nel 2024.

“Il nostro compito - ha evidenziato Mastromattei - è quello di attuare le strategie elaborate con la prefettura con cui c’è una costante collaborazione”. Il questore ha toccato il tema degli stranieri che delinquono che, nonostante i luoghi comuni, non rappresentano la maggioranza, ma va tenuto conto dei lacci burocratici, una vera selva che ha anche un notevole costo per la comunità. Vincoli burocratici che spesso impediscono il rimpatrio.

A proposito del “tormentone baby gang” Mastromattei ha aggiunto che “in questo territorio non esistono band strutturate, ma solo aggregazioni estemporanee di giovani, spesso stranieri di seconda generazione, che in certe occasioni, soprattutto intorno ad alcuni locali pubblici, possono diventare fastidiosi”. Drammatico anche il fenomeno della violenza di genere (12 le violenze sessuali denunciate nel 2023 contro le 8 del 2024) che, però, oggi ha un’arma di deterrenza in più nell’ammonimento, “che può partire, dopo le necessarie indagine, non più soltanto da parte della donna abusata, che spesso per paura tace, ma da parte di qualunque testimone, sia un amico, un vicino o uno sconosciuto, a cui viene garantito l’anonimato. E l’abusante viene sottoposto anche a sorveglianza speciale”.  Gli ammonimenti sono passati da 10 a 42 per l’anno in corso, a dimostrazione di una più marcata sensibilità vero il problema.

Un’altra emergenza della sicurezza è rappresentato dalle aggressioni al personale medico e paramedico, come hanno mostrato anche episodi recenti: “Abbiamo la possibilità di procedere all'arresto in flagranza differita. Si tratta di una misura già prevista per le partite di calcio: basterà un video o una foto per arrestare entro 48 ore chi ha colpito una professionalità sanitaria”.  Ma sono sufficienti le forze in campo per intervenire in tutte le problematiche elencate?  “La questura di Forlì - dice il questore - ha un potenziale di 220 tra uomini e donne. Il commissariato di Cesena conta su 81 agenti. Sarebbe auspicabile che fossero di più benché i risultati non manchino. Fortunatamente in questo territorio non ci sono rapine o altre emergenze di ordine pubblico”.

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