Università a Cesena, aumentano le matricole

Sono 5.500 gli studenti universitari a Cesena e 6.200 a Forlì. Insieme, hanno i numeri ‘per un’Università di medie dimensioni’, come ha sottolineato il rettore dell’Alma Mater Studiorum Universtà di Bologna Francesco Ubertini lo scorso 15 novembre, in occasione della storica inaugurazione dell’anno accademico 2019-2020 avvenuta a Cesena a 932 anni dalla fondazione (insieme alla Sorbona di Parigi, l’Università di Bologna è la più antica d’Europa).

L’università a Cesena piace, è attrattiva e negli anni – dal primo corso in Scienze dell’Informazione a Cesena e di Scienze politiche internazionali a Forlì, avviati alla fine degli anni Ottanta – il numero degli studenti universitari iscritti presso i Campus di Cesena e di Forlì è stato in costante crescita, fino al dato di uno studente ogni 21 cittadino di Cesena.

Il recente dato delle matricole iscritte all’anno accademico 2019-2020 è stato presentato questa mattina nella sede della Serinar, la società che promuove e sostiene l’attività dell’Università nella provincia di Forlì-Cesena, negli spazi al piano terra di Palazzo Romagnoli. I numeri segnano un + 11,9 per cento di immatricolazioni a corsi di laurea a Cesena (triennale, magistrale e magistrale a ciclo unico) che risultano essere 1.519

Risultati incoraggianti che dicono di un buon lavoro fatto in trent’anni di presenza e crescita. “Tutto il territorio se ne avvantaggia: per le 40mila imprese della provincia di Forlì-Cesena sapere di poter contare su energie nuove, preparate e motivate come quelle dei giovani laureati, è importante. Sono così sempre più competitive e incisive nel mondo imprenditoriale. I tanti ricercatori fanno in modo che i saperi vadano a irrobustire le filiere produttive locali – ha rimarcato il presidente di Serinar Alberto Zambianchi – le competenze massime vengono messe a disposizione e fatte fruttare nel territorio dove sono state rese possibili. Con una crescita che è di comunità”.

Accanto a ogni studente c’è una famiglia – ha sottolineato il direttore Serinar Fabrizio Abbondanza – e per qualunque famiglia sapere che il proprio ragazzo frequenta l’università in un città e territori come sono Cesena e Forlì, è incoraggiante. Sia per l’alto livello del percorso universitario, gli ottimi servizi a cui gli studenti possono accedere e, infine, la buona prospettiva lavorativa che il territorio è capace di offrire”.

L’ex Macello come piccolo ‘villaggio’ universitario, e il recente Campus universitario in zona Ex Zuccherificio, fanno di Cesena una città attraente come luogo di studio. E anche le prospettive di accompagnamento al fine corso di laurea sono incoraggianti e dicono di tempi brevi tra titolo di studio e occupazione. “L’incubatore CesenaLab, avviato nel 2013, intercetta le idee più spumeggianti dei giovani laureati e le convoglia in start up innovative. E’ dovere per una università essere innovativa per il territorio in cui vive, e in questo sarà importante il ruolo che avrà nell’avvio del centro sperimentale per la produzione di ortaggi che sarà un unicum in Italia e che vede la facoltà di Agraria essere tra i principali attori in campo”. Sono 115 i posti alloggi che Serinar mette a disposizione dei ragazzi a un prezzo medio di 200 euro mensili. E’ del 2016, inoltre, la stipula di una convenzione con Ausl Romagna che permette agli studenti fuori sede di poter essere ricevuti e visitati da medici di base del territorio: nel primo semestre 2019 sono state 80 le visite così fatte. “Servizi di accoglienza che sono caratteristici e che vengono sempre apprezzati”.

Nella foto, da sinistra, Alberto Zambianchi presidente Serinar, e Fabrizio Abbondanza, direttore.