Cesenatico
Dalla Regione ancora un riconoscimento per la Siropack
Continua e mietere successi la Siropack dei coniugi Rocco De Lucia e Barbara Burioli. L’azienda che ha sede a Bagnarola oggi ha ricevuto la menzione speciale nella sezione “Conoscenze e saperi” del “Premio innovatori responsabili” della Regione Emilia-Romagna. Un altro tassello che si aggiunge all’azienda metalmeccanica che solo pochi giorni fa aveva tenuto un importante appuntamento al teatro Verdi di Cesena per presentare il progetto “I’m a pro-actor” (cfr pezzo a fianco). Proprio questo progetto è stato il motivo del riconoscimento giunto dalla Regione durante la cerimonia, coordinata dalla giornalista del Sole 24ore Ilaria Vesenatini, che si è tenuta questa mattina nei palazzi della fiera di Bologna. Il premio di oggi bissa quello dello scorso anno (cfr pezzo a fianco).
Con Rocco De Lucia ha ritirato il premio la preside del liceo Scientifico “Righi” di Cesena, Lorenza Prati, liceo che è partner assieme al laboratorio di ricerca Tailor e al Dipartimento di Ingegneria industriale dell’università di Bologna. A premiare i diversi soggetti selezionati tra i 94 presentati è intervenuto l’assessore all’Sviluppo economico e green economy, Vincenzo Colla. “Il momento di discontinuità verso un certo modo di intendere le aziende e il modo di fare business – ha detto l’assessore – è stato il 2015, l’anno dell’enciclica Laudato si’ di papa Francesco, dell’agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e della Cop 21 di Parigi”. Da quel momento ogni impresa non è più solo un’istituzione economica, ma anche sociale, che guarda alla tutela ambientale e alla sua sostenibilità sociale. Ora tutti guardano ai risultati dei processi produttivi”.
Ha aperto la settima edizione del Premio il professore Angelo Paletta, direttore del dipartimento di Scienze aziendali e prorettore al bilancio dell’università di Bologna. “Dal 2015 ogni impresa non è più solo un’istituzione economica – ha sostenuto il docente – ma anche sociale, che guarda alla tutela ambientale e alla sua sostenibilità sociale. Ora tutti sono attenti ai risultati dei processi produttivi. Tradotto: che fine fanno i prodotti alla fine del loro utilizzo? Una domanda che fino a non molti anni fa pochi si ponevano”.
Prima di lui Morena Diazzi, direttore generale dell’Economia della conoscenza del lavoro e dell’impresa per la Regione Emilia-Romagna ha ricordato gli oltre 600 progetti presentati nelle sette edizioni e i 429 soggetti diversi che hanno partecipato sui diversi temi della sostenibilità, “segno della capacità del nostro territorio – ha detto la dirigente – di saper interpretare le sfide che ci stanno davanti”.