Nostra Signora del Pilar

La festa di nostra Signora del Pilar nasce tanti anni fa da una apparizione ad una amputazione. Due storie diverse unite nella fede alla beata Vergine Maria. 

L’apostolo Giacomo si trovava in ambasce in quei giorni, seduto sulla sponda del fiume Ebro, deluso perché la predicazione non dava i frutti sperati. La Vergine Maria gli apparve “in carne ed ossa” prima della sua Assunzione, sopra una colonna, un pilastro (in spagnolo pilar) che funse da testimone della sua prima apparizione storica (si trattava di una colonna di alabastro o diaspro. Attualmente ricoperta di bronzo e argento, da una piccola finestrella consente di vedere e onorare con preghiere e suppliche, la colonna originale).

La Madonna chiese a Giacomo di costruire una chiesa in suo onore sul luogo dell’apparizione. In seguito la colonna fu riportata dagli Angeli a Gerusalemme nel medesimo modo in cui arrivò. Rimase un angelo in presenza e in custodia del santo luogo, dal quale cominciarono a evidenziarsi  miracoli per il popolo aragonese.

Oggi si conservano documentazioni di grazie e miracoli avvenuti in loco. Il pilastro fu collocato nel luogo dove si trovava al tempo della apparizione.

Fra questi spicca la storia di Miguel Juan Pellicer. 

Il 29 marzo del 1640 rientrava a casa, come tutte le sere, Miguel Juan Pellicer, un ragazzo di soli 17 anni, che da due aveva perso per amputazione l’uso della gamba destra. Non potendo più lavorare si mise a chiedere la carità davanti alla basilica della Madonna a Saragozza. Miguel aveva perso la gamba a causa di un incidente. Mente era in viaggio di lavoro con il suo carro trainato da due muli aggiogati si trovò scaraventato a terra e sotto le ruote che gli maciullarono l’arto. Portato di fretta all’ospedale dovettero amputarglielo da sotto il ginocchio. Appena “guarito”, cioè messo in piedi e in condizione di zoppicare, gli aggiustarono alla meno peggio un gambaletto di legno. Lo sfortunato giovane cominciò a frequentare quel santuario mariano. Evidentemente sentiva dentro di sé che sarebbe stato aiutato, anche se come sarebbe successo non lo sapeva. Frequentando la basilica cominciò ad ungersi il moncherino con l’olio benedetto della lampada che brilla perennemente davanti al sacello. Tornando a casa dei suoi a Calanda, una sera, come tante, si mise a letto invocando la beata Vergine del Pilar e si addormentò. La mattina fu svegliato dai genitori meravigliati e stupiti del miracolo che si mostrava ai loro occhi: “Miguel!, Miguel! La tua gamba. Eravamo venuti in camera per svegliarti e la camera era invasa da un profumo come di Paradiso”, gli dissero. La gamba gli era cresciuta. Furono verbalizzate decine di testimonianze dell’evento. Per non farsi mancare niente andarono al campo fuori dell’ospedale e cercarono la gamba amputata e sotterrata in quel luogo (era in uso a quel tempo seppellire gli arti amputati) ma non trovarono nulla…

Nel 1730 papa Clemente XII concesse la commemorazione di quel fatto nel giorno 12 ottobre in tutto il regno coloniale spagnolo. La coincidenza della festa con la scoperta dell’America fece sì che più tardi fosse nominata la “Virgen del Pilar, Patrona de la Hispanidad”.