Dalla Chiesa
Papa Francesco: udienza, sopprimere la vita innocente non è mai “terapeutico” o “civile”. “Fare fuori un essere umano è come affittare un sicario”
“Un approccio contraddittorio consente anche la soppressione della vita umana nel grembo materno in nome della salvaguardia di altri diritti”. Lo ha denunciato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata al quinto comandamento. “Ma come può essere terapeutico, civile, o semplicemente umano un atto che sopprime la vita innocente e inerme nel suo sbocciare?”, si è chiesto Francesco, che poi si è rivolto a braccio ai 26mila fedeli presenti in piazza San Pietro: “Io vi domando: è giusto fare fuori una vita umana per risolvere un problema? Cosa pensate voi? È giusto o no? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema?”. “Non si può, non è giusto fare fuori un essere umano, perché piccolo, per risolvere un problema: è come affittare un sicario per risolvere un problema”, ha proseguito a braccio, seguito da un coro di “no” in risposta dalla piazza.
“Che cosa conduce l’uomo a rifiutare la vita? Sono gli idoli di questo mondo: il denaro, il potere, il successo. Questi sono parametri errati per valutare la vita”. A denunciarlo è stato il Papa, al termine della catechesi dell’udienza di oggi, dedicata al quinto comandamento. “L’unica misura autentica della vita è l’amore, l’amore con cui Dio la ama!”, ha esclamato Francesco: “L’amore con cui Dio ama la vita”. “Questa è la misura: l’amore con cui Dio ama ogni vita umana”, ha precisato a braccio. “Qual è il senso positivo della Parola ‘Non uccidere’? Che Dio è amante della vita”, ha spiegato il Papa ai 26mila presenti in piazza San Pietro. “Il segreto della vita ci è svelato da come l’ha trattata il Figlio di Dio che si è fatto uomo fino ad assumere, sulla croce, il rifiuto, la debolezza, la povertà e il dolore”, ha ricordato il Papa: “In ogni bambino malato, in ogni anziano debole, in ogni migrante disperato, in ogni vita fragile e minacciata, Cristo ci sta cercando, sta cercando il nostro cuore, per dischiuderci la gioia dell’amore”.
“Vale la pena di accogliere ogni vita perché ogni uomo vale il sangue di Cristo stesso. Non si può disprezzare ciò che Dio ha tanto amato!”. Lo ha esclamato il Papa, che ha concluso l’udienza di oggi con un preciso ed esigente imperativo: “Dobbiamo dire agli uomini e alle donne del mondo: non disprezzate la vita! La vita altrui, ma anche la propria, perché anche per essa vale il comando: ‘Non uccidere’”. “A tanti giovani va detto: non disprezzare la tua esistenza! Smetti di rifiutare l’opera di Dio! Tu sei un’opera di Dio!”, ha detto Francesco, che poi ha aggiunto a braccio, rivolgendosi idealmente ai giovani, a cui è dedicato il Sinodo in corso in Vaticano: “Non vi rovinate, non vi disprezzate con le dipendenze che ti rovineranno e ti porteranno alla morte!”.“Nessuno misuri la vita secondo gli inganni di questo mondo, ma ognuno accolga se stesso e gli altri in nome del Padre che ci ha creati”, la consegna: “Lui è amante della vita”. “È bello questo”, ha sottolineato ancora fuori testo: “Lo diciamo tutti insieme? Dio è amante della vita!”. E la folla in piazza ha ripetuto questa frase, insieme a lui, per tre volte. “E noi tutti gli siamo così cari, che ha inviato il suo Figlio per noi”, ha concluso il Papa: “Dio infatti – dice il Vangelo – ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna”.