Lettere
Un genitore scrive in redazione: “Encomiabili questi prof sottopagati. Meritano molto di più”
Caro direttore,
girano in questi giorni tra le mille gift, video, battute al vetriolo, aforismi e chi ne ha più ne metta, una varietà di considerazioni esilaranti e no su Coronavirus e affini.
L’ultima ricevuta stamani diceva: “Avete dato un milione al mese ai calciatori e 1300 euro ai biologi ricercatori. Adesso fatevi curare da Ronaldo”.
Ai biologi ricercatori, aggiungerei anche gli insegnanti.
Sveglia alle 7,30 questa mattina. Alle 8 iniziava la prima video lezione di storia dell’arte per mio figlio, seguita da storia.
E sono tornata anch’io ai tempi della scuola. Ho chiesto a mio figlio di togliere le cuffie e ho seguito le lezioni.
Prima di iniziare, la prof ha chiesto ai ragazzi come stavano in questi giorni strani, quali erano i loro pensieri, se avevano fatto un po’ di movimento, una corsa, qualche minuto di ginnastica.
Qualche attimo per dare loro il tempo di rispondere e poi via con la lezione.
Un conforto, un presidio in questi giorni difficili, un volto che entra in casa, professionale ma umano. Un canale per spezzare l’isolamento fisico e lo spiazzamento emotivo. Come un capo cordata che fa strada per mostrare ai giovani il percorso giusto.
Ma nessuno di noi conosce il percorso giusto ora, perché nessuno ha potuto percorrerlo prima degli altri per studiarlo.
Ci sono gli esperti per fare ragionamenti profondi sul tempo che stiamo vivendo, avremo modo di ascoltarli. E poi ci sono quelli che tutti i giorni, dalla mattina presto, affrontano questo tempo incognito, con gli strumenti, umani e professionali, di cui dispongono. Tengono la barra dritta, accompagnano i nostri figli su questo crinale, dalle cui pericolose altezze si potrà forse scorgere anche qualcosa di bellissimo che dal basso non si sarebbe potuto vedere.
Vorrei che alla scuola, agli insegnanti, agli educatori, e ai biologi, venisse dato moltissimo di più. Perché se lo guadagnano.
Una mamma