I “Reale” a Longiano: “La musica e la preghiera ci hanno salvato la vita”

Testimonianza di resurrezione sabato scorso al santuario del Santissimo Crocifisso di Longiano con la christian rock band “Reale”. Alessandro Gallo e Francesca Cadorin, marito e moglie e fondatori del progetto, hanno eseguito in acustico alcuni brani del repertorio, intervallandoli con il racconto della loro conversione con entusiasmo e ironia. Con loro anche Marco Vergnano al sax.

“Durante l’adolescenza, negli anni Novanta – ha detto Alessandro – ho vissuto il dramma della tossicodipendenza. Quella sofferenza mi ha portato alla comunità Cenacolo di madre Elvira, che mi ha mostrato il vero volto di Dio e lì sono rinato. In quel contesto ho iniziato a mettere in musica, che da sempre era la mia passione, quello che mi ha salvato la vita. Tutto è incominciato con la canzone “Luce”, oggi molto cantata negli oratori”.

“C’è voluto parecchio tempo per riprenderci la nostra vita – ha aggiunto Francesca, che ha conosciuto il futuro marito nella stessa comunità -. Avevo 19 anni ma mi sentivo molto più vecchia. L’unica vera terapia è stata la preghiera, vissuta come relazione. Da soli è difficile superare gli ostacoli. Ora tutte le mattine ci fermiamo mezz’ora per l’adorazione eucaristica. Anche se i contrattempi sono all’ordine del giorno, vogliamo rimanere fedeli a questo impegno. Dire di sì a Dio oggi richiede coraggio”.

Francesca ha ricordato l’incontro con Alessandro: “Ci siamo incontrati in comunità cantando nel coro. Lui aveva il dono di dire al Signore con le canzoni quello che io non riuscivo con le parole. Il Signore, attraverso madre Elvira, ci ha chiamato a ripartire dalla musica e a mettere al servizio della comunità i nostri talenti”.

“Ci chiamiamo “Reale” – ha spiegato Alessandro – nel senso di “concreto”. Se quelle canzoni hanno fatto bene a noi, desideriamo che lo facciano anche agli altri. Con il tempo abbiamo messo su una band, abbiamo inciso vari dischi e giriamo l’Italia proponendo la nostra musica. Oggi il mondo è imbevuto di tristezza. Le forme di dipendenza sono tante. Noi cantiamo la gioia della speranza”.

“Quando ero un ragazzino – ha rivelato poi Alessandro – sognavo di cantare davanti a centomila persone come i Queen a Wembley. Quel sogno, con i tempi e i modi del Signore, si è realizzato e si è moltiplicato l’anno scorso, quando abbiamo cantato davanti a 1,5 milioni di persone alla Gmg di Lisbona”.

La serata, fra musica travolgente e parole, si è conclusa a sorpresa con un momento di adorazione con i tanti giovani che gremivano il Santuario in silenzio e in ginocchio davanti a Gesù Eucarestia. “Lo scopo della serata – hanno rivelato i “Reale” – era proprio questo”.

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