“Ti ho amato da morire”, voci di donne

 

Voci di donne dall’istituto di istruzione superiore “Marie Curie” di Savignano sul Rubicone che sabato scorso ha organizzato un momento di riflessione con una rappresentazione teatrale aperta a tutti gli studenti dal titolo “Ti ho amato da… morire!”.

L’iniziativa si è svolta in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione  della violenza sulle donne istituita nel 1999 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite in memoria dell’ uccisione di tre attiviste politiche che si recavano a far visita ai loro mariti incarcerati nella Repubblica Domenicana, le sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal rapite, torturate e trucidate il 25 novembre del 1960  per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo.

“Nell’ambito delle attività di Educazione civica e Orientamento – spiega la professoressa Sabrina Fattori che ha organizzato l’evento – si intendeva sensibilizzare gli studenti rispetto ad un tema di grande attualità”. 

Lo spettacolo ha riproposto voci di donne e letture tratte dal libro “Ferite a morte” di Serena Dandini. “L’iniziativa – aggiunge la professoressa Fattori – ha avuto un grande successo e tanti apprezzamenti da parte di studenti e docenti che hanno affollato l’aula magna dell’istituto (130 presenti) e altre classi che hanno partecipato a distanza in video collegamento”.

Erano presenti, tra gli altri, il dirigente scolastico ingegner Mauro Tosi e l’assessora del Comune di Savignano sul Rubicone Francesca Castagnoli. 

“L’Istituto di Savignano sul Rubicone e i suoi docenti più sensibili si sono uniti per far fronte ad una regressione culturale che vede solo formalmente il rapporto paritario fra uomo e donna – conclude l’insegnante – mentre in contro luce questo è ancora in molti casi, anche di cronaca nera, un rapporto “proprietario”.

In definitiva, è importante mantenere viva la memoria delle donne che in tutto il mondo  hanno subito e subiscono violenza spesso in silenzio perché non riescono a ribellarsi. Nel contempo, va ribadita con forza la necessità di continuare nel lavoro di prevenzione, rivendicazione e tutela dei diritti e di una parità di genere non solo formale ma anche sostanziale”.