L’immagine del crollo
Dopo questa dolorosa e assurda tragedia ci si può ritrovare come quei topolini privi di speranze. Sconfortati, addolorati, rassegnati. È forte, violenta l’immagine del crollo. Può intaccare la nostra visione del mondo e di noi stessi, comportando una pessimistica e rassegnata idea del futuro.
Vi è un esperimento che dimostra che anche gli animali dipendono per la vita e per la morte dalla loro immagine del mondo e di sé stessi.
Alcuni risultati hanno dimostrato che i topi che cadono in acqua e che, nuotando un po’ in giro, stabiliscono che non vi è alcuna possibilità di uscirne, affogano parecchio prima che sopravvenga la spossatezza fisica. Se invece il topo viene tirato fuori dall'acqua, questo salvataggio porta un cambiamento decisivo: ora invece di rinunciare a nuotare nel rendersi conto che non vi siano vie d’uscita, quando l'esperimento viene ripetuto, il topo continua imperterrito a nuotare fino ad essere completamente sfinito.
Dopo questa dolorosa e assurda tragedia ci si può ritrovare come quei topolini privi di speranze. Sconfortati, addolorati, rassegnati. È forte, violenta l’immagine del crollo. Può intaccare la nostra visione del mondo e di noi stessi, comportando una pessimistica e rassegnata idea del futuro.
Mai come in questo momento si necessita di autorità, esperti, uomini e donne di Stato che ci supportino. È fondamentale per tutti noi comprendere cosa sia successo e sapere che si stia operando per ricostruire, sanare, tutelare. Tutto ciò è indispensabile per poter ripristinare una immagine interna di un Paese sicuro e poter riprendere il nostro corso, a volte difficile e insidioso, come quei topolini, tenaci perché ottimisti.
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