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ARTE

"Incanto", mostra diffusa a Bagno di Romagna

Esposizione di quattro artisti nel borgo a cura di Francesca Caldari

I quattro artisti

Una trentina di opere accomunate dalle scelte tonali vivaci, dai richiami pop, ma soprattutto dalla poetica legata alla dimensione del sogno. Si inaugura sabato 20 luglio alle 17 a Palazzo del Capitano il secondo appuntamento espositivo di "Bagno d’Arte" curato da Francesca Caldari: la mostra diffusa "Incanto" con opere di Luca Dall’Olio, Giancarlo Montuschi, Ciro Palumbo e Massimo Sansavini. La rassegna contaminerà tutto il borgo. Oltre a Palazzo del Capitano, i lavori si potranno ammirare all’Hotel Tosco-Romagnolo, al Ròseo Euroterme Wellness Resort, alle Terme di Sant’Agnese e al Cenacolo di Santa Lucia.

“"Incanto", come senso di stupore, come evasione dalla realtà, come capacità di affascinare. Una sola parola che racchiude nella sua semplicità ed ermeticità la poetica e la vocazione di quattro grandi maestri - spiega Francesca Caldari, curatrice della rassegna e critica d’arte -. Il tema più ricorrente nelle loro creazioni è quello del sogno, una dimensione in cui tutto è possibile e le leggi della logica e della realtà vengono sovvertite. Attraverso stili impeccabili, cifre stilistiche diverse e ben connotate e un uso magistrale della tecnica pittorica, ci invitano a immergerci in un mondo onirico, in cui oggetti a volte comuni e banali possono trasformarsi in qualcosa di straordinario e imprevedibile. Citazioni del passato e richiami al futuro dialogano in un’unica dimensione altra dal reale”.

Dall’Olio (Chiari 1958) pittore-poeta di stampo surrealista, si esprime principalmente tramite la pittura ad olio che impiega per raccontare paesaggi, città antropomorfe, sogni, paesi incantati e personaggi volutamente privi di profondità.

In Montuschi (Faenza 1952) pittore, scultore, ceramista, si scorge un legame evidente con la Pop americana, di Lichtenstein, con quella inglese di Hockney e quello con la ceramica della sua città natale, di cui ama il colore per il tipo di impasto e per le tonalità timbriche. 

Nel lavoro di Palumbo (Zurigo 1965) si avverte potentemente l’influsso della Metafisica di Giorgio de Chirico. Le sue opere appaiono come palcoscenici in cui il mondo del Mito, con la sua dimensione onirica, riacquisisce attualità rivisitato in una versione del tutto moderna.

In Sansavini (Forlì 1961), emerge la radice ravennate della sua formazione che si fonde con il gusto artistico di matrice spiccatamente Pop. Artista eclettico, dalla fertile creatività, difficilmente catalogabile, si potrebbe definire un ‘pitto-scultore’, perché realizza opere mediante l’assemblaggio e l’incastro di elementi lignei esaltando la componente pittorica del suo fare con l’impiego di colori accesi.

La mostra proseguirà fino all’8 settembre. Orari: sabato e domenica 10.30-12.30 e 16.30-19; martedì 20-22.30; venerdì 16.30-19 (ingresso libero).

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