Valle Savio
Irpef e Baratto amministrativo, il sindaco Baccini risponde
Il Sindaco di Bagno di Romagna è intervenuto con una nota sulla gestione dell’Irpef e dell’istituto del “Baratto amministrativo” sul quale l’Amministrazione comunale è stata sollecitata dal gruppo di minoranza consiliare “Insieme per il Futuro” (centrosinistra) per introdurre scaglioni progressivi Irpef con un’esenzione per redditi inferiori a 10.000 euro, da una parte, e per regolamentare il baratto amministrativo.
“Per quanto riguarda la materia dell’Irpef – si legge nella nota del sindaco pervenuta in redazione – in sostanza si tratta di azioni che quest’Amministrazione ha già adottato ormai da anni. Nonostante i problemi strutturali di bilancio connessi allo sforamento del patto di stabilità, già nel 2014 avevamo introdotto un’esenzione per i redditi più bassi, inferiori a 10.000 euro, di cui possono beneficiare 1.818 cittadini.
Poi, non appena la ristrutturazione del bilancio comunale lo ha consentito, nel 2018 si è proceduto con l’istituzione di diversi scaglioni ad aliquote progressive, rivisti ulteriormente nel 2019 con una maggior riduzione delle aliquote per gli scaglioni di reddito più bassi, ai fini di una maggior solidarietà sociale.
“Una manovra importante e innovativa per la nostra comunità – sottolinea il sindaco Baccini – se si considera l’impostazione dell’Irpef delle legislature precedenti, che prevedeva un unico scaglione ad aliquota massima di 0,80, e quindi lontana da ogni misura di uguaglianza sociale e di sensibilità per le fasce meno abbienti. Per quanto riguarda il baratto amministrativo, invece, precisa che esso “non rappresenta uno strumento per sostenere i cittadini meno abbienti, ma un vero e proprio contratto di tipo sociale ed a titolo oneroso, avente ad oggetto la regolamentazione di attività o servizi da parte dei cittadini a fronte di una riduzione o di un’esenzione tributaria. Sul medesimo istituto, peraltro, la giurisprudenza, oltre ad avere escluso la possibilità di un’estensione ai debiti extra-tributari (come canoni, mensa scolastica, trasporti), ha altresì escluso che possa riguardare debiti pregressi”.
Nella nota si aggiunge che “oltre agli aspetti connessi alla sicurezza del Lavoro, che costituiscono un tassello di difficile applicazione ad esempio nel caso di soggetto disabile o che manifesta una inidoneità parziale allo svolgimento della prestazione, emerge anche la necessità di un’attività puntuale nel valutare le prestazioni eseguite, eventuali inadempimenti, richiami e/o sanzioni disciplinari, gestione dei riposi, malattie, etc..Il baratto amministrativo, per come regolato, costituisca una figura difficilmente applicabile e soprattutto poco utile ai cittadini”.
In conclusione, scrive il sindaco “riteniamo che il sostegno dei cittadini meno abbienti possa essere perseguito in modo più efficace e concreto attraverso le azioni dei servizi sociali, nonché mediante le politiche attuate anche nel corso di quest’emergenza, quando per oltre un anno è continuata la distribuzione di aiuti per beni di prima necessità ai cittadini che hanno visto peggiorare le proprie condizioni di vita a causa del Covid e che ha visto riconoscere – sino allo scorso febbraio – 379 aiuti per un totale di 98.923 euro. Altri aiuti sono stati prestati da Caritas e Banco Alimentare, ai quali il Comune ha riconosciuto un contributo complessivo di 18.000 euro per rafforzare la capacità dei due enti di rispondere alle esigenze dei nuclei familiari in difficoltà”.