Reti di contenimento marroni? Meno brutte di quello che sembrano

Strada dei Mandrioli, sicurezza e impatto ambientale. Il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini interviene sulla questione dei lavori di contenimento dei massi sulla strada dei Mandrioli – circa 16 chilometri che uniscono Bagno di Romagna a Badia Prataglia, in territorio toscano – dove la Provincia di Forlì-Cesena è impegnata da circa un anno nell’installazione di reti di contenimento dei massi per mettere in sicurezza il traffico stradale.

Si tratta di n’opera rilevante e di grande importanza, che ha riguardato tutte le pareti esposte della strada dei Mandrioli, caratterizzata da estese pareti rocciose, che ne rappresentano un sito geologico di livello europeo, ma che ne determinano un problema di manutenzione e sicurezza.

 

Il caso messo in evidenza sui canali social riguarda l’installazione di una porzione di reti di colore marrone, che hanno suscitato le critiche di tanti interessati.

 

Baccini ieri ha eseguito un sopralluogo sul posto accompagnato dal dirigente dei lavori pubblici della Provincia, architetto Alessandro Costa, e dal direttore dei lavori geometra Gabriele Ceredi.

 

“Sono voluto andare sul posto per verificare di persona l’impatto delle reti marroni e posso affermare in maniera decisa che, contrariamente a quanto sollevato sui social, le reti non sono affatto impattanti e che le opere eseguite sono un esempio di lavoro realizzato a regola d’arte – sottolinea con una nota stampa il sindaco Baccini -. Ho potuto constatare che se dalle fotografie può in effetti emergere la visione di un impatto sgradevole, la percezione sul luogo è quella di una cromatura che si mimetizza bene con l’ambiente circostante. L’impatto, peraltro, è molto mitigato dal fatto che le reti marroni riguardano solo due piccoli tratti di roccia di una lunghezza di 40 metri, immersi nel bosco”.

 

“C’è da notare – prosegue il sindaco -che i due tratti in questione sono lontani dai famosi “Scalacci”, che non sono interessati dalle reti marroni che in quelle pareti, invece, avrebbero avuto sicuramente un impatto negativo. Dopo il sopralluogo torno a chiedere di arrivare presto alla riapertura del transito delle biciclette, per le quali i Mandrioli sono una via di comunicazione turistica molto importante. Il vero tema sul quale aprire una riflessione  è proprio quello della regolazione del traffico sulla strada dei Mandrioli. A mio avviso bisogna essere onesti e pragmatici nel prendere atto che il presupposto da cui partire è che quella strada, soprattutto nel versante romagnolo, non è in grado di sopportare il traffico dei mezzi pesanti. O meglio non può sopportarlo ancora a lungo se non a scapito di danni e cedimenti irreparabili per tutti”.

“È anche difficilmente comprensibile come da una parte stiamo investendo ingenti risorse pubbliche per mettere in sicurezza la strada e dall’altra ogni giorno transitano autoarticolati che a ogni curva invadono necessariamente tutta la carreggiata, rappresentando un continuo e grave pericolo per la sicurezza stradale – prosegue Baccini -. Non solo. È anche poco giustificabile cercare di “battagliare” per la tutela paesaggistica e ambientale della strada dei Mandrioli e permettere che ogni giorno vi transitino decine e decine di autori articolati, con buona pace dell’ambiente e dell’eco-sistema del territorio attraversato”.

 

“Mi dispiace per le aziende toscane, che saranno costrette a fare un tragitto più lungo anche se sicuramente più agevole, ma è arrivato il momento di affrontare la questione in modo chiaro e la soluzione da adottare per preservare quella strada e la sicurezza pubblica è quella della chiusura al traffico a tutti i mezzi pesanti di peso superiore alle 3,5 tonnellate – conclude il sindaco -. Questo è un tema che inizia ad essere concreto e proporrò un confronto istituzionale per affrontarlo con tutti gli enti interessati”.