A Forum Young Romagna le quattro parole chiave per i Millennials: studiare, innovare, fare, condividere

Questa mattina si è svolto l’evento Forum Young Romagna, dedicato interamente ai Millennials – generazione di età compresa tra i 23 e i 38 anni. I lavori, che si sono tenuti presso Cesena Fiera sotto la conduzione di Renato Geremicca, hanno visto la partecipazione di numerosi giovani, universitari e non, che si sono confrontati con personalità di spicco del mondo politico, imprenditoriale e del settore delle start up.

Tra i diversi relatori si ricorda Tatiana Coviello di Volksbank e autrice del libro Nemmeno gli struzzi lo fanno più, nel quale vengono forniti utili consigli per vivere positivamente e sapere sfruttare le potenzialità fornite dall’intelligenza artificiale. Ai giovani presenti in sala la Coviello ha consigliato di studiare con curiosità e di tralasciare la certezza di essere arrivati, poiché l’autocompiacimento rappresenta l’inizio della fine.

Tra gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni locali quello del sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini, che ha ricordato come la parola fare significhi impegnarsi al 100% in quello che si fa. Infatti, fare bene una cosa implica un impegno ovvero indossare l’abito giusto per portarla a termine nel migliore dei modi. È stata, poi, la volta del sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, che si è soffermato sull’aspetto dello studio, evidenziando come “studiare è una delle attività principali che possiamo fare di fronte a un mondo che cambia velocemente per provare a leggere la realtà e per cavalcare la cresta positiva del cambiamento”. Riguardo al significato della politica, il giovane primo cittadino lo ha riassunto prendendo a prestito le parole di don Lorenzo Milani, che diceva: “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia”. E la politica non è avarizia, bensì impegno per il bene di tutti.

Al focus di approfondimento ha preso la parola anche Fabio Zaffagnini di Rockin’ 1000 il quale, alla domanda rivoltagli dal conduttore se si possa fare business con l’emozione, ha risposto che sì, è possibile, ma l’emozione deve essere il motore trainante e non la ricerca del successo economico. Bisogna avere coraggio e decidere di esporsi, unitamente al divertimento, per fare business.

Guido Stratta di Enel ha messo in luce che se si vuole giungere al cambiamento serve la cura delle persone oltre che saperle coinvolgere una per una. Inoltre, altro aspetto non trascurabile è quello del riconoscimento del merito. Da ultimo, ma non meno importante: per innovare si deve disobbedire.

Giancarlo Migliori di MrgoodIDEA ha evidenziato il grande problema del nostro paese ossia che il patrimonio di idee e ingegno spesso non è supportato dall’enorme quantità di capitali privati di cui siamo detentori. Riguardo, poi, alla definizione di innovazione, ha ribadito come si tratti di un modo brillante per ottenere un vantaggio progressivo.

Sono seguiti gli interventi di Marianna Palella di Citrus e Luca Pagliacci di Orogel. La prima ha asserito che, circa le problematiche odierne, bisognerebbe ascoltare e lasciar parlare di più le giovani generazioni. Si è successivamente soffermata sulla tematica del fallimento, sostenendo che “in Italia c’è una concezione sbagliata, per cui se sei fallito da un punto di vista aziendale lo sei automaticamente anche da quello personale. In realtà, il fallimento può essere un punto di svolta per l’innovazione”. Pagliacci, invece, ha parlato di valorizzazione del territorio in cui opera un’impresa, mission alla base della stessa Orogel, realtà composta da circa 2000 imprenditori agricoli che rappresentano la ricchezza dell’azienda stessa. L’impresa, dove è presente, deve dare ricchezza al territorio, poiché ne consegue che se il territorio è ricco dal punto di vista umano e dei valori, è ricca e soddisfatta anche l’azienda.

La giornata di approfondimento si è conclusa con quattro tavoli tematici – Innovare, Studiare, Fare, Condividere –, moderati da Paolo Mainardi, Maurizio Berti, Giancarlo Migliori e Paolo Tedeschi di Canon Italia, a cui i giovani presenti hanno potuto partecipare, scambiando direttamente idee e visioni con i vari relatori.

Per quanto riguarda alcuni dati della nostra regione, è emerso che in Emilia-Romagna i Millennials sono 455 mila (10% della popolazione) di cui 110 mila solamente in Romagna. Su una fascia di lavoratori di 2 milioni, in Emilia-Romagna i Millennials occupati risultano essere 336 mila (pari al 16,3%).

La prossima edizione del forum è prevista per il 27 novembre 2020.