Cesena
A San Vittore un muro che unisce
I muri non sempre dividono, in alcuni casi uniscono. Come quello abbellito dagli alunni e alunne della scuola primaria di San Vitttore di Cesena insieme ai richiedenti asilo ospitati in paese dalla Misericordia Valle del Savio.
Dallo scorso anno scolastico, l’attuale classe 5° ha intrapreso un progetto di accoglienza e integrazione con i profughi: oltre a conoscersi reciprocamente, durante gli incontri periodici sono state svolte attività di costruzione di mosaici e laboratori di narrazione di storie della tradizione italiana e africana.
Il percorso è stato reso possibile anche grazie alla disponibilità del presidente della Misericordia, Israel De Vito, che ha contribuito all’acquisto del materiale. “E’ nata così l’idea di fare tesoro di questo scambio per scrivere in inglese la storia africana della tartaruga e del suo carapace e in italiano quella della volpe e della cicogna” spiega l’insegnante Floriana Tappi.
Ispirati dal progetto di educazione alla cittadinanza attiva “Sbuco passotto” promosso dal Ceas in collaborazione con la cooperativa Controvento, è nata l’idea di colorare su un muro nel cortile della scuola, consapevoli che lavorando insieme è possibile creare un mondo migliore partendo dalle piccole cose. Prima c’è stata la fase della pulizia dell’imbiancatura grazie all’aiuto dei genitori, che ha creato le basi per la realizzazione di un murales che rappresentasse le due favole, alla cui ideazione ha contribuito Paolo Bruzzi, animatore dei profughi. Due storie, due mondi apparentemente così lontani ma in realtà così vicini, uniti da un arcobaleno. Il piccolo capolavoro è stato firmato con le impronte di tutti i 147 alunni. “E’ stata un’esperienza impegnativa ma entusiasmante, che ha gettato bei semi di solidarietà, dialogo e amicizia che piccoli e grandi ricorderanno” sottolinea la docente del 2° Circolo didattico di Cesena, diretto da Stefania Rossi
Per la sua valenza, il percorso educativo è stato riassunto in una video-lezione che servirà a formare gli educatori della rete dei Ceas dell”Emilia Romagna.
Eppure in questo progetto di coesione sociale c’è chi ci vede del marcio. È il consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli, che lo bolla come “una manipolazione pedagogica giocata sulla pelle di bambini delle elementari”. Per l’esponente leghista, che sull’episodio ha presentato un’interrogazione in Regione, “questi sono progetti che vogliono imporre indirettamente alle nostre comunità la presenza di stranieri, passando strumentalmente attraverso progetti all’apparenza innocui, che servono a condizionare bambini e famiglie, con l’obiettivo di mostrare una realtà piena di melassa buonista. E guai a dire qualcosa: il terrore di essere tacciati di razzismo porta ad accettare supinamente”.