Dalla Chiesa
Agesci. 18mila capi verso la route nazionale di Verona. Il coordinatore è un ravennate: “Ci interrogheremo su come crescere persone felici”
Oltre 18 mila capi scout da tutt’Italia (e 2400 dei quali dall’Emilia-Romagna), 500 volontari in azione, 60 tavole rotonde sui temi dell’educazione, e un campo base da 20mila metri quadrati. Questi alcuni dei numeri della Route nazionale 2024 che culminerà con l’incontro della prossima settimana, dal 22 al 25 agosto a Villa Buri, Verona. Una specie di Stati generali dell’Agesci, nel 50esimo anniversario dalla fondazione dell’associazione, che ha convocato tutti i capi scout d’Italia per “un momento di incontro confronto e riflessione su cosa è stata, cosa è e cosa desidera essere l’Agesci nel prossimo futuro”. Le Route nazionali precedenti si sono tenute nel 1979 a Bedonia (Parma) e nel1997 ai Piani di Verteglia (Avellino) e hanno rappresentato momenti di snodo importanti per l’associazione, che oggi conta più di 180 mila iscritti, tra capi e ragazzi, si legge nel comunicato di presentazione dell’evento.
A coordinare l’equipe di lavoro che ha organizzato il maxi-raduno è Nicolò Pranzini (nella foto qui sotto), capo del Ravenna 1 con varie esperienze di eventi internazionali associativi alle spalle. “Ho partecipato a tre Jamboree – racconta al telefono -. E in quello del Giappone ho coordinato un gruppo di mille persone. Inoltre mi occupo di organizzare progetti ed eventi anche per lavoro. Per questo, probabilmente, la scelta è caduta su di me. Ci stiamo lavorando da circa due anni. Il gruppo ristretto dei coordinatori è composto da una cinquantina di persone, ma in equipe ce ne sono 800. Non è semplice”.
Soprattutto se lo si vuole fare all’insegna della sostenibilità: l’85% dei capi raggiungerà Verona viaggiando in treno, con un risparmio di emissioni di CO2 del 70% circa rispetto ad altri mezzi di trasporto: “Il biglietto cumulativo più grande mai fatto finora”, spiega Nicolò. Anche la scelta dei pasti serviti, con una dieta vegetariana, insieme all’utilizzo di stoviglie biodegradabili, ha l’obiettivo di contenere l’impronta carbonica dell’evento. “Infine abbiamo previsto di piantare circa 1500 alberi per compensare le emissioni residue”.
Il focus del grande raduno scout non poteva che essere l’educazione: “Ci interrogheremo su cosa significa essere educatori oggi, a servizio delle giovani generazioni”, prosegue Nicolò. Ma con un obiettivo esplicito: “Abbiamo voluto chiamare la route nazionale ‘Generazioni di felicità’ perché ci interrogheremo su come crescere persone felici. Per noi il segreto sta nel rendere felici gli altri, in un mondo che va nella direzione opposta”. Il “cammino” del 50esimo è iniziato con l’inizio dell’anno scout e culminerà con l’appuntamento di Verona, dove i capi non risparmieranno le gambe: dal campo base ai luoghi degli incontri ci sono 10 chilometri, da percorrere ogni giorno, all’andata e al ritorno. “A Verona faremo anche servizio – racconta Nicolò -. Circa 9mila capi saranno impegnati ogni giorno in realtà di cura dell’ambiente o di assistenza alle fragilità. Ci saranno 60 tavole rotonde e un’altra sessantina di stand di associazioni che vengono a portarci il loro punto di vista. Infine, in collaborazione con la Cei, abbiamo realizzato il ‘bosco della spiritualità’, uno spazio di silenzio dedicato all’incontro con il Signore nel quale sarà possibile fare esperienze di spiritualità di tanti tipi”.
Insomma, tutto è “quasi” pronto per la route nazionale di Verona. Quello che non manca è certamente la voglia di mettersi in gioco.