Cesena
Agraria, prima pietra per il nuovo edificio
Ci sono braccia che tornano all’agricoltura o, quanto meno, vorrebbero farlo. E nel modo più qualificato possibile. Negli ultimi anni l’Istituto tecnico Garibaldi – Da Vinci (nato dall’unione dell’agraria Garibaldi con i geometri del Da Vinci) ha visto ribaltare la propria percentuale di iscritti: sempre meno aspiranti tecnici dell’edilizia, sempre più allievi tecnici agrari. A fronte di sette sezioni nell’indirizzo Agraria Agroalimentare Agroindustria, ce ne sono solo due per l’indirizzo Costruzioni Ambiente Territorio.
Così, mentre questi ultimi hanno trovato ormai posto nell’ala dell’Istituto Serra affacciata su piazzale Macrelli, nella sede storica tra via Savio e via Romea (del 1882) la fame di aule si è fatta sempre più acuta.
Tanto da costringere la scuola a trasferire segreteria e uffici nella ex casa del preside, convertendo le sale professori in aule didattiche, e a smantellare la biblioteca (trasferita temporaneamente in locali interrati). Ma non è bastato. E a questo si è aggiunta l’inagibilità di parte dei laboratori.
Questa mattina, finalmente, è stata posata la prima pietra di una nuova palazzina che permetterà alla scuola di avere dieci nuove aule e tre moderni laboratori, oltre a un’aula speciale e una saletta docenti, sia pure a scapito del vecchio campo da calcio.
Il cantiere in realtà si è insediato già a inizio giugno, ma la cerimonia di oggi ha certificato l’avvio dei lavori, con tanto di messaggio alle generazioni future lasciato dalle autorità in una capsula del tempo.
Il progetto da 4 milioni di euro, aggiudicato dalla cooperativa Cosvim di Potenza per 2,6 milioni più Iva, è stato finanziato dal Ministero dell’Istruzione nel 2017 e dovrebbe essere completato entro il giugno del 2022. Due anni nei quali la scuola dovrà ancora tenere stretta la cinghia, ma con la sicurezza di poter programmare serenamente la didattica negli anni a venire.
Oltre alla dirigente Luciana Cino erano presenti alla cerimonia il sindaco di Cesena Enzo Lattuca e il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Gabriele Antonio Fratto, comproprietari degli immobili.
Nel messaggio lasciato nella capsula del tempo i sindaci affermano, tra le altre cose, che “questo è un luogo che educa al desiderio di sapere, di saper fare e di sapere stare assieme, è una scuola che accende i fuochi dell’anima che conducono ad una vita costruttiva e produttiva. La visione che avrete del mondo contribuirà a definire un nuovo modello di sviluppo sostenibile per salvaguardare ciò che di più importante abbiamo: l’ambiente, il clima e le risorse naturali. Questa scuola si prende cura della vita e la vita, attraverso voi, può ricominciare”.
Un ottimo auspicio tanto per le generazioni future quanto per l’imminente anno scolastico.